Norme nuove, calcio nuovo: la rivoluzione italiana parte da Parma

27.03.2015 16:17 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Norme nuove, calcio nuovo: la rivoluzione italiana parte da Parma
© foto di ParmaLive.com

Anche da un cumulo di macerie può nascere qualcosa di positivo. Lo sa bene il calcio italiano, reduce da uno dei momenti più difficili della propria storia, con il caso Parma che ha messo a nudo tutte le lacune di un sistema totalmente da rifondare, sotto tutti gli aspetti. Un primo passo in avanti per un futuro più limpido, trasparente e radioso è stato fatto nella giornata di ieri proprio grazie alle pressioni dei giocatori crociati, che hanno lottato con le unghie e con i denti - spesso ricorrendo anche alla minaccia di non scendere in campo e terminare anzitempo il proprio campionato - affinché qualcosa cambiasse in positivo e si evitassero nuovi casi Parma nei prossimi anni. Un gesto forte, lodevole, ma non dovuto: ricordiamo infatti che a trarre giovamento dalle nuove regole della Federazione non sarà il Parma (o quantomeno, non solo il Parma), bensì l'intero sistema.

I giocatori gialloblù - in maniera particolare un applauso va a Lucarelli e Gobbi, capofila della battaglia - hanno rischiato anche squalifiche a livello personale pur di scongiurare l'arrivo nel calcio italiano dei Taçi o Manenti di turno, che, con le rigide regole finanziarie e di onorabilità che entreranno in vigore nel breve-medio periodo, non avranno più la possibilità di trattare un club professionistico come fosse un giocattolino comprato per pochi spicci e poi gettato dopo aver vissuto il proprio momento di gloria. L'iniziativa è stata portata avanti anche e soprattutto per le generazioni future, che dovranno vivere il calcio all'interno del rettangolo di gioco e non in un Tribunale, come accaduto quest'anno ai ducali. La rivoluzione non è che all'inizio: la speranza è che il coraggio del gruppo crociato dia l'impulso ai colleghi delle altre squadre per tentare, ognuno nel proprio piccolo, di fare nuovi passettini in avanti verso un futuro migliore. Il peggio, tanto, forse è già alle spalle.