Camara: “Voglio fare gol anche al Modena. Marconi è fortissimo, con Osorio ci divertiamo tanto”

23.11.2022 15:09 di  Rocco Azzali   vedi letture
Camara: “Voglio fare gol anche al Modena. Marconi è fortissimo, con Osorio ci divertiamo tanto”
© foto di Niccolò Pasta/ParmaLive.com

Ai microfoni di SportParma, ha parlato Drissa Camara nel corso della trasmissione “Parma Talk”. Queste alcune delle dichiarazioni rilasciate dal centrocampista ivoriano classe 2002: “Segnare contro il Cittadella è stato davvero emozionante e farlo in casa è un qualcosa di diverso, di speciale. Lo dedico alla mia famiglia, ed a mia mamma in particolare. Mi hanno chiamato in tanti dopo il gol, grande soddisfazione. In squadra mi han detto che dovevo portare le paste, visto che non lo avevo fatto dopo il gol segnato alla Salernitana. Sabato scorso poi le ho portate (ride, ndr). Ho ringraziato il Presidente della Svizzera (Sohm, ndr) per l’assist: lui mi chiama Presidente della Costa d’Avorio. Speriamo di segnare anche contro il Modena”.

Il Modena, appunto, prossimo avversario.
“Siamo concentrati, attendiamo il ritorno dei nazionali. Sappiamo quanto ci tengono i tifosi, faremo di tutto per farli contenti”.

Uno sguardo al passato, agli inizi ed al suo arrivo in Italia.
“All’inizio non è stato facile ambientarsi a Parma, ero un ragazzino ed ero da solo. In convitto delle persone mi aiutavano molto. Ora mi sento molto bene. Se un giorno dovessi lasciare il Parma tornerò sempre qua, mi è entrata nel cuore. Da quando sono arrivato qui ho sempre giocato con quelli più grandi di me. Già all’Audace, nel 2015, iniziai con i 2001 e passai subito a giocare con i ragazzi del 2000 che avevano due anni in più. Conoscevo già Edoardo Corvi e Matteo Lucarelli. Diventare una bandiera del Parma? Mi piacerebbe tanto, ora penso a lavorare e continuare a non mollare niente, ma penso a questo momento”.

Poi una battuta sulla sua posizione in campo.
“Ho sempre giocato da mezzala nel 4-3-3, ma anche sull’esterno e puntare l’uomo mi piace molto, poi decide il mister. Pecchia mi dice sempre di attaccare la porta, perché è più semplice segnare avvicinandosi piuttosto che calciare da fuori. Pecchia insiste molto sul lavoro. Appena è arrivato ha subito fatto capire che avrebbe giocato chi si allenava bene nel modo in cui diceva lui”.

L’idolo da bambino?
“Mi piaceva Yaya Touré, ma lui giocava davanti alla difesa. Anch’io ho giocato in quel ruolo con la Primavera”.

Infine, un commento sui compagni di squadra e sui giovani del vivaio da tenere d’occhio.
“I compagni aiutano molto, la fiducia dello spogliatoio è importante: me la sto cavando grazie a tutti. Osorio mi aiuta tanto, lui che ha giocato tanto con i professionisti. Con lui mi trovo molto bene, ci divertiamo molto e facciamo molti scherzetti ai compagni. Tra i giovani Marconi è fortissimo”. 

Per chiudere, la spiegazione del suo soprannome.
“Baki? Soprannome che mi hanno dato in Costa d’Avorio. Era un giocatore della Nazionale ivoriana, molto veloce e non molto alto. Quando avevo 11 anni ero anch’io così, ed ora a casa mi chiamano Baki e non Drissa”.

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