Asprilla: "Quella volta che Scala schierò 12 giocatori! Le notti brave? Colpa di Crippa!"

10.05.2020 12:18 di  Alessandro Tedeschi  Twitter:    vedi letture
Asprilla: "Quella volta che Scala schierò 12 giocatori! Le notti brave? Colpa di Crippa!"
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© foto di Giovanni Padovani

Diretta Instagram tutta da ridere tra Fabio Cannavaro e Tino Asprilla, con il colombiano che ricorda tanti aneddoti dell'esperienza in crociato, tra cui il tentativo di Malesani di calmarlo: "Eravamo lì a mangiare quando mi ha detto: "Basta, devi cambiare, non puoi fare sempre casino a tavola, non puoi fare sempre scherzi. Devi stare zitto, altrimenti ti mando via". Così sono arrivato il giorno dopo e stavo seduto, zitto. E tutti voi scherzavate e ridevate. Veron mi chiedeva cosa avessi e rispondevo: "Voglio cambiare. Da adesso sono diverso". E Malesani mi guardava, era solo il primo giorno. Il giorno dopo uguale... Ma al terzo giorno, non sono stato capace (scoppia a ridere ndr). E Malesani si arrabbiò: "Te con me non giochi più. Sei fuori". Ero in mezzo tra Crespo e Mussi, ho preso un pezzo di carne e ci ho messo sopra tantissimo piccante e ho detto a Mussi di suggerire a Crespo di mangiarlo. Ci è caduto come un pesce!". Ed entrambi scoppiano a ridere.

Poi sugli scherzi a Scala: "Ti ricordi che tutte le volte mettevo il tavolo in una posizione diversa a Scala? E lui perdeva sempre tempo a guardare che fosse tutto a posto, perché doveva essere sempre sulla stessa mattonella. E quando eravamo in ritiro per giocare la Coppa UEFA e potevano giocare solo 4 stranieri, ma noi eravamo in 5. Arriviamo allo stadio e Scala comincia a parlare mentre disegna la formazione alla lavagna. Intervenne Minotti: "Mister, guarda che lì siamo in 12!". E la risposta di Scala: "Ah, non avevo visto... Stoichkov te rimani fuori!". E tutti scoppiarono a ridere mentre il bulgaro se la prendeva con Scala". 

Poi sulle notti brave a Parma: "Ricordo che andavamo sempre nello stesso hotel in ritiro perché il proprietario era amico di Scala. Ma il proprietario aveva una figlia, carina, con 5 o 6 amiche dell'Università... Non mi ricordo chi c'era, ma siamo rimasti fino alle 5 del mattino a fare festa in camera. E il giorno dopo giocammo contro il Napoli, senza aver dormito. Perso 3 a 1". Poi prosegue: "Io ero tranquillo - dice ridendo -, la colpa è di Crippa! Lui mi portava sempre alle sue feste, a Milano, a Modena. La colpa è sua...”.