PL - Falsini: “Pezzella giocatore importante, fondamentale la vittoria contro il Toro"

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA
01.10.2019 20:00 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
PL - Falsini: “Pezzella giocatore importante, fondamentale la vittoria contro il Toro"

Dopo una carriera ad alti livelli in Serie A, l'ex difensore Gianluca Falsini, cresciuto nel settore giovanile del Parma, oggi è un allenatore alla ricerca di una nuova avventura in panchina dopo l'esperienza con gli Allievi della Roma. In esclusiva, la redazione di ParmaLive.com lo ha intervistato, vagliando vari argomenti fra cui il Parma, la competitività della Serie A e il suo futuro:

Come ha visto la vittoria del Parma contro il Torino?
“Dal punto di vista della classifica è stata una vittoria fondamentale, che in questo momento mette in una posizione tranquilla la compagine di D’Aversa. Credo che tra le altre cose, oltre a Inglese abbiamo scoperto un altro giocatore importante come Cornelius e il giovane uscito dalla Primavera più forte d’Italia (Kulusevski, ndr)”.

Con la parità numerica la partita avrebbe potuto prendere un altro indirizzo?
“E’ possibile perché il Torino è una squadra importante, è arrivata alle soglie dell’Europa League, ha fatto un’ottima figura uscendo davanti a una formazione ben più remunerata come il Wolverhampton che ha capitali sicuramente diversi. E’ possibile, ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte. C’è stata un’espulsione dal mio modo di vedere giusta e di conseguenza la partita è passata nelle mani del Parma. Non è semplice giocare bene in 10 contro 11, contro una formazione allenata da Mazzarri che è molto bravo nella fase di non possesso. Zeman diceva che si gioca meglio 10 contro 11 ma io preferisco sempre essere in superiorità numerica”.

Rispetto all’anno scorso il Parma ha due punti in più: la salvezza può arrivare in maniera più semplice?
“E’ una speranza. Lo scorso anno il Parma ha fatto tante vittorie inaspettate, una su tutte quella a San Siro contro l’Inter. Oggi il Parma le vittorie conquistate le ha fatte con più consapevolezza dei propri mezzi. Tranne qualche elemento di qualità, l’intelaiatura è rimasta più o meno la stessa, con l’allenatore uguale e quest’anno si spera possa esserci una salvezza più serena, anche se quest’anno ci sono rivali che giocano un pochino meglio. Domenica ero a vedere Cagliari-Verona e la squadra du Juric ha concetti di gioco importanti anche se nei valori assoluti è inferiore”.

In effetti il livello della Serie A si è innalzato quest’anno..
“Sono d’accordo. Quest’anno le dirette concorrenti hanno più qualità. Pensiamo all’Empoli dell’anno scorso che è stata un po’ kafkiana nella sua gestione dell’allenatore perché sono convinto che con Andreazzoli dall’inizio alla fine si sarebbe salvato anche se all’ultima giornata è arrivato a spaventare l’Inter, oltre che Fiorentina e Genoa. E’ vero che quest’anno il Parma sembra più consapevole del suo modo di giocare ma c’è anche da dire che le avversarie al momento giocano meglio rispetto a quelle dell’anno scorso”.

Lei è stato un difensore importante con una lunga carriera in Serie A, cosa ne pensa di Pezzella?
“Pezzella l’ho allenato in un ritiro con l’Under 17 del Siena. Per me è l’ora che faccia vedere le sue qualità, perché è vero che è giovane ma ha capacità fisiche, personalità, un buon calcio, ha qualità importanti. Non mi ha sorpreso la prestazione di ieri, sono sorpreso quando non gioca perché uno come lui deve essere titolare. Il Mister ne terrà conto, però Pezzella deve fare il salto di qualità mentale”.

Negli ultimi mesi lei ha viaggiato molto per studiare e tenersi aggiornato:
“Sono andato all’Ajax, al Brugges e al Cagliari, ho visto tantissimi settori giovanili e un po’ di prima squadra. Ho da poco finito il master in cui sono stato uno dei migliori come punteggio finale, sono stato a Manchester a vedere Guardiola, a Londra per il West Ham, sono andato all’Atalanta, alla Juve, alla Roma, ho girato un bel po’. Per il mio modo di vedere il calcio mi piace molto la verticalità, la palla rasoterra in avanti. Poi non c’è un unico modo di giocare a calcio ma se l’avversario me lo concede mi piacerebbe vedere passaggi che tagliano fuori gli avversari giocando in avanti. Forse perché da giocatore mi piaceva farlo, adoro i giocatori che si muovono senza palla e attaccano con grande ferocia lo spazio. Mi piacciono queste tipologie di squadra, l’Ajax lo è, ma anche il City e il Liverpool anche se palleggiano un po’ di più. E’ un modo di fare calcio che mi piace”.

In queste due estati sono tornati allenatori importanti in Italia: chi le piace di più?
“Mi piace molto il gioco verticale, quando Sarri era ad Empoli sono stato da lui una settimana. Maurizio è un tecnico che mi piace molto ma anche Conte, che ho avuto a Siena, è un ottimo allenatore. Vede il calcio in maniera diversa ma hanno una cosa in comune: sviluppare le qualità dei giocatori a disposizione. Conte ha giocatori con determinate caratteristiche, Sarri ne ha altri, ma entrambi sviluppano le loro qualità. Un altro allenatore che mi piace è Gasperini, che è molto verticale e sono incuriosito dalla Fiorentina di Montella perché mi piace molto che utilizzi due punte che sono due ali senza dare punti di riferimento, sfruttando gli inserimenti di Castrovilli, un ragazzo davvero interessante. Il Parma ad esempio con D’Aversa ha un punto di riferimento classico, centrale, o Inglese o Cornelius, la Fiorentina non ce l’ha e mi incuriosisce”.

Cosa c’è nel futuro di Gianluca Falsini?
“Spero una panchina che non sia quella del parco (ride, ndr). Al di là delle battute, mi manca il campo, insegnare calcio. L’ho fatto fino all’altro ieri con un’esperienza bellissima con gli Allievi della Roma, ma mi manca il quotidiano, insegnare calcio agli altri e spero possa arrivare al più presto”.

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA