ESCLUSIVA PL - Ribalta: "Coulibaly ‘unico’, Cobbaut grande giocatore. Kucka? Giusto così”

05.09.2021 10:00 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA PL - Ribalta: "Coulibaly ‘unico’, Cobbaut grande giocatore. Kucka? Giusto così”

ParmaLive.com intervista Javier Ribalta, parte II. Dopo l'intervista concessaci all'inizio della sessione di mercato, il Managing Director-Sport crociato è stato raggiunto ancora una volta dai nostri microfoni, per tracciare un bilancio della finestra estiva di calciomercato, conclusasi qualche giorno fa con un Parma tra i grandi protagonisti. Sedici acquisti, più di venticinque cessioni: in meno di tre mesi la dirigenza ducale ha ristrutturato la rosa, aggiungendo nuovi volti e salutando alcune facce del passato, arrivate a fine ciclo. Dopo la prima parte di intervista, pubblicata ieri (e che potete rileggere qui), ecco ora la seconda ed ultima parte della chiacchierata con il direttore spagnolo. 

Pensando alla formazione tipo vediamo che c'è una grande rottura dall’anno scorso: è un rischio proporre una squadra con 7-8 nuovi arrivati sin dall’inizio?
“Sì, quando fai tanti cambiamenti, tra cui allenatore e staff, ci vuole un po’ di tempo. Penso che i miglioramenti stiano arrivando di settimana in settimana e ora bisognerà guardare a questo gruppo tra un mese/un mese e mezzo, quando tutti i giocatori saranno al massimo della condizione. Sarà lì che potremo vedere il vero potenziale di questa squadra”.

Coulibaly è un elemento con caratteristiche uniche in rosa. Dove può giocare?
“Coulibaly può fare diversi ruoli, come altri giocatori che abbiamo preso. Può fare il terzino destro sia a quattro che a cinque, giocando anche a sinistra. È molto forte fisicamente e molto bravo nell’uno contro uno difensivo, caratteristiche che ci servono. Avere almeno un profilo così in rosa è molto importante”.

Cobbaut lo abbiamo già visto, può fare sia il centrale che il terzino.
“Ha fatto anche il terzino in carriera, può giocare a tre, a quattro, può fare il centrale come ha fatto contro il Benevento. È un grande giocatore per me, ha avuto qualche problema con un infortunio l’anno scorso ed è stata un’opportunità di mercato che abbiamo colto al volo, vista la qualità del giocatore. Ha 24 anni, giocava all’Anderlecht e ha tutte le qualità per diventare un grande difensore. Abbiamo avuto l’opportunità di prenderlo e non abbiamo avuto dubbi”.

Delprato può essere il vero e proprio equilibratore?
“Enrico è un ragazzo che può ricoprire tre/quattro ruoli: può fare il centrocampista, il terzino, il centrale, può giocare un po’ dappertutto. È un giovane con esperienza in B, ha giocato in tutte le Nazionali italiane, è un giovane serio e per noi molto forte. È arrivato un po’ tardi perché l’Atalanta ne aveva bisogno finché non avessero un altro centrocampista a disposizione. Abbiamo dovuto aspettare ma sapevamo già che sarebbe arrivato”.

L’unica cessione che forse non volevate fare è quella di Kucka. La sua volontà mi è parso di capire sia stata decisiva.
“Io ho sempre detto che Kucka sarebbe rimasto e che voleva rimanere. Abbiamo avuto offerte dalla Serie A che abbiamo rifiutato. Però quando lui è venuto da noi chiedendoci di cederlo al Watford, visto che sin da piccolo il suo sogno era giocare in Premier League, abbiamo deciso di accontentare un giocatore di questo livello che si è sempre comportato bene con il club. Ci sembrava giusto così. Ci sarebbe piaciuto che rimanesse, ma lo abbiamo sostituito bene”.

Salutato Kucka, subentra Buffon come ruolo (anche) di leader. Dopo due partite ha già zittito chi aveva palesato qualche dubbio.
“Se c’era qualcuno ancora, penso proprio di sì. Non dobbiamo parlare molto delle qualità di Gigi, si vede appena scende in campo e si è visto anche nelle partite dell’anno scorso: è ancora molto forte”.

La vostra area scouting è molto nutrita e interessante. Per quanto riguarda i rinforzi per la Primavera ci si poteva aspettare qualcosa di più?
“Penso che la rosa della Primavera sia forte, poi abbiamo dei profili come Bonny e Dierckx che potranno stare a cavallo tra noi e loro. Sono due 2003 ma sono profili importanti, se scendono con la Primavera possono far vincere le partite. C'è stato un problema in generale in Europa lo scorso anno, le giovanili hanno giocato poco per il Covid, quindi non era facile vedere e seguire le partite. Per cui, prendere giovani senza conoscerli era difficile. Vogliamo aspettare un po’ e seguire i campionati giovanili che ricominceranno per prendere nuovi giovani, che è una cosa che vogliamo fare con tutto il settore giovanile. E in ogni caso qualcuno è arrivato”.

Guardiamo al futuro: tra un anno la politica del Parma resterà sempre quella di puntare sui giovani o si arriverà ad un punto in cui si faranno investimenti per giocatori già affermati?
“Penso che più o meno la nostra politica resterà questa, poi bilanceremo sempre la rosa con giovani ed esperti, per il livello in cui saremo. Chiaramente più si alza il livello più si alzerà il livello dei giovani che potremo prendere. È chiaro che alcuni profili giocando in Serie B non vengono, ma se giochi in Serie A, in Europa League o in Champions cambia tutto. Dipenderà dal livello in cui saremo”.

Siccome con l’Europeo ha portato fortuna (rileggi qui il perché), le chiedo: chi vince la Serie B?
“Speriamo che il Parma sia nelle tre che vanno su, dico così (ride, ndr)”.

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