Per i giudizi è presto, per esprimere critiche sensate no. Ora sotto col Pisa: vietato avere paura

23.09.2021 22:00 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Per i giudizi è presto, per esprimere critiche sensate no. Ora sotto col Pisa: vietato avere paura
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Sono passate ventiquattr'ore dal tonfo del Liberati, e ancora non mi capacito della seconda sconfitta consecutiva del Parma. Si può perdere in tanti modi, ma è difficile ammettere che una squadra costruita per il salto di categoria non sappia creare grossi pericoli contro un'avversaria di bassa classifica (sebbene la Ternana secondo me abbia del potenziale per fare un campionato almeno da decimo posto). Di solito la cosa più facile quando si perde in questo modo è puntare il dito sugli errori singoli: il difensore che sbaglia, l'attaccante che non segna, e così via. In realtà secondo me il problema è un po' più profondo, e riguarda il fatto che, ancora una volta, il Parma non è sembrato veramente squadra, quanto un complesso di solisti. Per fare una metafora musicale, puoi assemblare tutti i solisti che vuoi, ma se ciascuno suona la propria canzone sarà impossibile creare le consonanze e le melodie giuste. Metafora questa che magari risuonerà nell'orecchio del "Pianista" Juan Brunetta, che a Terni ha provato a fare qualcosa senza però riuscire a tirar fuori il Parma dalla mediocrità del Liberati. 

In ogni caso è certamente presto per lanciarsi in giudizi definitivi, richieste di esonero e così via, ma sicuramente ci sono dei campanelli d'allarme che non possono essere ignorati. Intanto, e ne abbiamo parlato immediatamente dopo la sconfitta di Terni, non si vedono ancora i segni del tanto decantato gioco offensivo che era stato promesso. Va bene, serve tempo, ma i punti valgono ora come a maggio e, se l'obiettivo è la Serie A, bisogna cercare di trovare la quadra il prima possibile. Inoltre, io penso che andrebbe fatta qualche riflessione circa la mission societaria: bello puntare su giocatori giovani e futuribili, bello l'ideale di calcio propositivo, ma in Serie B serve anche conoscenza della categoria, che è uno step che secondo me va oltre la mera esperienza. Non vorrei che l'anno scorso avesse insegnato poco da questo punto di vista: in quell'occasione Carli prese tanti stranieri di belle speranze che non riuscirono ad integrarsi subito nel campionato italiano, e anche questa volta sono arrivati tanti giocatori dall'estero. Chiaramente non è una bocciatura del mercato, Ribalta ha dimostrato di essere un grande conoscitore di talenti e qualche giocatore ha già dato prova di essere fuori categoria, è piuttosto una riflessione sul fatto che magari non tutti saranno pronti da subito per questo campionato e che ci vorrà pazienza, consci che in Italia di pazienza ce n'è poca.

Per fortuna tempo di rimuginare non ne resta molto, visto che i ritmi sostenuti del torneo ci dicono anche che la gara col Pisa è praticamente già dietro l'angolo. Ora, al di là di tutti gli incitamenti di rito (sempre giusti e apprezzati, per carità), penso che la cosa più importante per il Parma sia non farsi condizionare dalle due sconfitte in serie, consapevoli del fatto che sì, c'è da migliorare ancora molto, ma che al tempo stesso non si può avere paura del Pisa. Proprio l'anno scorso è stata la paura un grande fattore che ha determinato la retrocessione dei crociati, e forse in tal senso un salto di qualità può arrivare proprio sotto il profilo caratteriale, un po' come dimostrato con il gol in extremis contro il Benevento. Insomma, deve essere vietato avere paura: del Pisa come di nessun altro.