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P. Cannavaro sul fratello Fabio: "Un esempio. Gli esordi sostituendo lui da libro cuore"

di Alessandro Tedeschi

Paolo Cannavaro è stato ospite di una diretta Instagram sulla nostra pagina, @Parmalive, durante la quale ha parlato anche del rapporto con il fratello Fabio e dei momenti vissuti insieme in crociato: “In quegli anni li è normale che se ti dicono vai al Parma accetti subito, poi se c'è anche tuo fratello... Avere cognomi pesanti è anche un'arma a doppio taglio. Ma mi sono dimostrato all'altezza e ho giocato tante partite al fianco di mio fratello. Poi lui è andato via e io sono rimasto e poi ho preso la mia strada. Sono felice di aver fatto parte di una società che ha fatto parte della storia del calcio italiano”.

I tuoi due esordi, in Serie A e in Coppa Italia, li fai sostituendo proprio Fabio:
“Storia da libro cuore. Poi lui andò all'Inter e io rimasi facendo restare un Cannavaro nella città di Parma. Devo dire che la città era molto legata al cognome e noi eravamo molto legati alla città e al presidente”.

Fabio era un modello o un avversario in campo?
“Un esempio da seguire, ma non l'unico. C'erano anche altri giocatori che erano altrettanto forti. Thuram, Sensini, Benarrivo. E' stata una scuola per me, allenarmi con loro e sentire tanti consigli mi ha dato una grossa mano per tutta la carriera”.


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