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Danilo: "Sono qui per la storia del Parma. Maresca ha idee importanti, giocare con Buffon un privilegio"

di Rocco Azzali

Al termine della seduta mattutina odierna, al centro sportivo di Collecchio, ha parlato alle telecamere uno degli ultimi acquisti del mercato estivo: l'esperto difensore centrale brasiliano Danilo Larengeira.

Sei arrivato da qualche giorno ormai. Quali sono le sensazioni che hai avuto, lavorando con la squadra?
"Le sensazioni sono buone, ho trovato un gruppo di ragazzi con tanta voglia di fare bene e con un allenatore con idee importanti e innovative. Contiamo domenica di continuare con il nostro percorso".

Cosa ne pensi di chi dice che il Parma è la favorita del campionato?
"Può essere, sulla carta: la Serie B è però diversa dalla Serie A, bisogna saper soffrire, è un altro tipo di calcio. La squadra qui si sta formando, ci sono diversi stranieri, io sono arrivato all’ultimo giorno di mercato come altri, stiamo affrontando un periodo di crescita per costruire il gruppo”.

Com'è nata la trattativa e cosa ti ha spinto a venire qui? Cosa può dare Danilo a questa squadra?
“La trattativa è durata poco, ero svincolato, ma c’era un interesse da due mesi: mi ha spinto la maglia, la storia ad essere qui, il Parma è una squadra importante. Giocare con Buffon è un privilegio; quello che io posso dare qui è l’esempio, allenarmi al massimo. Quando arriverà un momento difficile sta ai calciatori più vecchi dare l’esempio, dando quella calma necessaria per riportare il Parma in Serie A”.

Cosa ti aspetti da questo campionato?
“Da quel che ho sentito in questi giorni sarà la Serie B più equilibrata degli ultimi anni, ho visto alcune partite con tante squadre che sono forti. Il Parma deve provare di essere una squadra il più presto possibile: vincere all’ultimo minuto contro il Benevento vuol dire tanto, è una cosa che deve dare una carica importante a questo gruppo".

Fisicamente come ti senti?
"Mi sono allenato in Brasile, la mia ultima gara è stata a maggio, non ho problemi di peso, sto bene. Devo parlare con il Mister, se ha bisogno devo essere pronto”.

Nella tua lunga carriera hai giocato con tanti calciatori: chi è stato l'avversario che ti ha dato più fastidio, e chi invece il compagno più forte che hai avuto?
“Difficile dire con quanti ottimi giocatori ho giocato. A Udine ho avuto come qui diversi compagni giovani e che poi hanno fatto carriera come Zielinski, Allan, Muriel, Bruno Fernandes, ma anche Di Natale; così come a Bologna ho avuto un compagno come Palacio. In Italia mi è sempre piaciuto Dzeko, è un attaccante completo".

L'Udinese in cui tu giocavi era una squadra che può essere modello di questo Parma: lanciava tanti giovani, anche stranieri, e poi si sosteneva con le plusvalenze derivanti dalle cessioni.
"A Udine mi sono divertito molto, la partitella del giovedì era difficile, all’Udinese c’è un ambiente tranquillo e che ha pazienza, come qui dove ci sono giocatori con qualità enormi ma che devono crescere con pazienza”.

A Parma siamo abituati, dopo la rinascita del 2015, ad avere un leader difensivo, anche esperto, in grado di impostare la manovra: prima Lucarelli, poi Bruno Alves. Pensi di dare continuità a questa tradizione?
“Ho molto rispetto per Lucarelli che è stato uno storico capitano di questa squadra, così come per Bruno Alves che ancora gioca. Sono qui per dare continuità ma sono un po’ diverso da loro, il Parma mi ha comunque preso per quello”.


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