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Ceravolo: "Impossibile rifiutare Parma. Benevento è il passato: si è chiusa una porta si è aperto un portone"

di Mattia Bottazzi

Dopo la vittoria col Novara sono arrivate le prime parole da calciatore crociato di Fabio Ceravolo, intervistato quest oggi nel consueto appuntamento stampa. Queste le sue prima battute riportate dal sito ufficiale del Parma: "Difficilmente si può rifiutare Parma, si conosce il blasone e la storia e poi ho avuto un lungo corteggiamento, penso sia stata la scelta giusta. Sono felice di essere qua e non vedo l'ora di scendere in campo".

E' stato più difficile lasciare la Serie A o Benevento?
"Entrambi. Dopo l'annata è difficile lasciare una piazza così con cui abbiamo raggiunto un traguardo impossibile, ma fa parte del nostro lavoro. Si chiude una porta ma si apre un portone".

Che ambizioni può avere questo Parma?
"Non ci sono obiettivi, viviamo le giornate di settimana in settimana. L'anno scorso è stata la nostra forza".

Temi la concorrenza in attacco con Calaiò?
"No, fa parte del mestiere anzi se positiva fa bene al gruppo. Ci sono grandi giocatori e ci sarà spazio per tutti".

Che attaccante sei?
"Sono un attaccante mobile, mi piace attaccare gli spazi. Gioco da prima punta ma anche a due, per il resto spero di farlo vedere in campo. Ho fatto anche l'esterno ma il mio ruolo è la prima punta, visto che negli ultimi anni ho segnato di più".

Fisicamente come stai?
"Bene, domenica abbiamo scelto di non rischiare e sono pronto per la prossima".

Ti sei posto un obiettivo? Un sogno per la stagione?
"I sogni si raggiungono nel cammino, quando si inizierà a capire chi siamo. Vogliamo fare le cose per bene, ma ripeto non ci sono obiettivi. Il mio è quello di fare tanti gol, il minimo è la doppia cifra".

Come ti eri trovato nelle tue precedenti esperienze al nord, ad esempio Bergamo?
"Primo impatto è un'aria da Serie A. Molto simile a Bergamo".

C'è un giocatore a cui ti ispiri?
"Penso a Kalinic che mi piace tanto, attacca sempre la profondità e dà sempre fastidio alle difese. Poi mi è sempre piaciuto Ronaldo".

Da dove deriva il soprannome la Belva? Hai già vinto due campionati in Serie B...
"La Belva è stato ai tempi della Reggina, mi chiamava così Jacopo Balestri. Speriamo di ripeterci anche quest'anno. Ma non chiamatemi Belva, potete chiamarmi anche Fabio".

Quando hai scelto Parma?
"E' stata dura perché ero ancora legato al Benevento per due anni. Quando ho sentito che il Parma insisteva ho pensato fosse la piazza giusta".

Come sono stati i tuoi primi giorni a Parma?
"Confusione totale, è stato fatto tutto in fretta e quindi adesso mi sto stabilizzando. Avrò bisogno di qualche giorno. Dei miei compagni avevo giocato con Barillà, Scozzarella e Lucarelli".


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