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Siamo arrivati dove volevamo, ora dipende solo da noi. Cinque partite per un sogno, quattro assenze che sembrano un incubo. Ma il risveglio è davvero vicino

di Simone Lorini

Inutile dilungarsi in analisi di quattromila parole su come il Parma ha rimontato una quantità incredibile di punti su Palermo e Frosinone, crollate improvvisamente sotto la costante pressione di una squadra che dopo la figuraccia contro l'Empoli si è ricompattata per arrivare all'obiettivo grosso. Siamo dove volevamo, al secondo posto, virtualmente in Serie A, col piccolo particolare che al termine della Serie B mancano ancora 5 lunghissime partite, 5 scontri da affrontare col massimo della ferocia e provando a compensare con l'impegno e lo spirito di squadra quello che la sorte ci sta togliendo in salute. Finire la gara col Carpi in dieci e avendo speso tutti i campi per infortunio è stata una mazzata tremenda, un modo di rovinare il sorpasso più che probabile ai danni del Frosinone (trasformatosi stasera in certezza). 

Oggi è il 25 aprile e tra meno di un mese, sapremo dove giocheremo nella prossima stagione (forse). Perché tutti speriamo di evitare i playoff, ma il rischio di giocarli esiste, eccome se esiste. La fine di un viaggio durato più di un anno è insomma vicina, la fine di un sogno che a tratti di è trasformato in un incubo e che la squadra dovrà provare a trasformare in una impresa praticamente irripetibile nella storia del calcio italiano. Quattro settimane, cinque partite, tre contendenti, due promozioni, un sogno. Serie A. 


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