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Il futuro del Parma riparte dal presente: Osorio e Valenti, il muro sudamericano pronto a raccogliere l'eredità di Alves e Iacoponi

di Niccolò Pasta

Giornata di presentazioni in casa Parma, dove abbiamo conosciuto due degli otto nuovi acquisti del nuovo Parma targato Kyle Krause: il ventunenne Lautaro Valenti e il ventiseienne Yordan Osorio, rispettivamente argentino e venezuelano. Tanta emozione sui loro volti, soprattutto in quello del più giovane Valenti, che ha però lasciato trasparire una gran voglia di lavorare e soprattutto una convinzione impressionante: "Voglio lasciare il segno nella storia del Parma" è una cosa che dici solo se credi in te stesso, e il giovane Lautaro a quanto pare lo fa. Detto ciò, soprattutto per quanto riguarda il difensore argentino, avremo bisogno di molto tempo prima di poterlo giudicare nel nostro campionato. I primi giudizi potrebbero essere affrettati, sia in un verso che nell'altro, sarà importante farlo crescere con molta calma e pazienza, alle spalle di due "vecchi saggi" come Alves e Iacoponi. 

Più tranquillo invece il venezuelano Osorio, più maturo e più a suo agio davanti ai microfoni. Mi ha colpito la sua ispirazione, lo sconosciuto (per noi italiani, ovviamente) José Manuel Rey, che ho googlato e scoperto essere una delle colonne della nazionale venezuelano dalla fine degli anni novanta fino ad inizio decennio, ritiratosi qualche anno fa. Il Venezuela nel cuore di Osorio, chiamato ad un punto di svolta nella sua carriera: a ventisei anni è arrivato il momento giusto per sbocciare definitivamente, e la piazza di Parma, in questo caso, pare perfetta per accogliere il centrale.  


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