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Ancora una volta in emergenza: servirà l'ennesimo capolavoro di mister D'Aversa

di Alessandro Tedeschi

Il bollettino medico del Parma da tempo è una lunga lista di acciaccati ed infortunati di lungo corso, ed anche domenica, contro la Lazio, i crociati dovranno fare di necessità virtù, facendo i conti con diversi infortunati. Il reparto falcidiato in questo momento è quello offensivo, dove sicuramente mancherà Roberto Inglese e dove Dejan Kulusevski e Andreas Cornelius, fino a ieri sempre costretti ad un lavoro a parte per smaltire le rispettive lesioni muscolari, non potranno essere al 100%. In più mancherà Gervinho, per le vicende ormai note a tutti. E inoltre Yann Karamoh è reduce da un infortunio di oltre tre mesi e da soli quattro allenamenti con il gruppo: impensabile dunque fare affidamento su di lui per tutti i novanta minuti.

Così ancora una volta mister D'Aversa sarà chiamato ad escogitare una formazione che possa creare problemi alla seconda miglior difesa del campionato. Luca Siligardi, nuovamente in rosa, Gianluca Caprari e Mattia Sprocati sono le armi offensive a disposizione del tecnico crociato a pieno ritmo, ma non saranno loro tre a formare il tridente anti-Lazio: è facile infatti che la scelta possa ricadere nuovamente su Juraj Kucka, giocatore schierato a tutto campo dal mister gialloblu.

Kucka esterno o Kucka falso nueve? Questo potrebbe essere l'unico dubbio nella testa di D'Aversa, che dovrà però fare i conti anche con l'avversario: Simone Inzaghi schiera la sua Lazio con un 3-5-2 molto offensivo e la scelta di mettere Kucka sull'esterno potrebbe limitare le sgroppate offensive dei quinti di centrocampo biancocelesti. In quel caso sarebbe Gianluca Caprari a dove svolgere l'ingrato compito di giocare spalle alla porta in mezzo alla linea difensiva laziale: una situazione atipica, con un giocatore abituato a svariare, che potrebbe creare grattacapi agli avversari. Ma saranno da limitare i lanci lunghi che spesso vengono utilizzati quando Cornelius ed Inglese sono disposizione.

Un rebus nuovamente nelle mani del tecnico crociato, che ha molto bene abituato i tifosi del Parma, riuscendo a sbrogliare le più intricate matasse negli ultimi anni. Rischiare chi ha con il gruppo solo due allenamenti alle spalle? O affidarsi a chi sta bene ma in un ruolo non prettamente suo?


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