PL - Di Chiara: “Parma, per salvarti serve un filotto di vittorie. A Wembley la svolta dei nostri successi”

06.03.2021 18:24 di  Donatella Todisco   vedi letture
PL - Di Chiara: “Parma, per salvarti serve un filotto di vittorie. A Wembley la svolta dei nostri successi”
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© foto di Federico De Luca

Ha scritto, assieme alla società dei Tanzi ed ai vari calciatori transitati in quel periodo, le pagine più belle dell’ultracentenaria storia del Parma.
Alberto Di Chiara è stato il Parma, ma anche lo stesso Parma è stato Alberto Di Chiara. Un simbolo, una certezza del sodalizio gialloblù, club in cui ha militato dal 1991 al 1996, collezionando 142 presenze e 5 reti, riuscendo ad entrare per qualche tempo anche nel giro della nazionale azzurra con Sacchi allenatore (altro ex gialloblù, ça va sans dire). Ed ironia della sorte vuole che, prima di approdare in Emilia, indossasse la maglia della Fiorentina dal 1986 al 1991, vedendo crescere ed esplodere un talento come Roberto Baggio. Uno che, qualche anno dopo, è stato ad un passo dall’indossare la maglia gialloblù, ma questa è un’altra storia. Il presente vede ora ducali e viola contrapposti al Franchi in uno scontro salvezza da non fallire. Ma quante chances concrete ha ancora il Parma per restare in A? Di questo e molto altro ancora ne abbiamo parlato, ai microfoni di Parmalive.com, con l’ex difensore e centrocampista classe 1964. 'Un romano de Roma', ma col gialloblù nel cuore. 

Parma-Fiorentina, una sfida dal sapore di salvezza tra due squadre che dovranno sbagliare il meno possibile, ora. 
“E’ uno scontro diretto, senza dubbio. Bisogna cercare di non perdere il terreno per la salvezza, la classifica parla chiaro. E sono i risultati quelli che contano. La Fiorentina sicuramente è in una situazione migliore rispetto ai ducali, ma anche li inizia a subentrare un po’ di paura. Una vittoria può servire a respirare aria un po’ più pura. Il Parma come minimo non deve perdere, ma per uscire fuori da questa situazione servono una serie di risultati utili consecutivi”. 

Nelle ultime tre gare per i ducali sono arrivati due pareggi ed una sconfitta, a testa alta, contro l’Inter. Sono segnali di ripresa credibili? 
“Ci sono sicuramente stati dei segnali di risveglio importanti. La squadra c’è, sul mercato si è mossa più di altre formazioni. Ora bisogna prendere la giusta rotta. Al di là dei due pareggi, le prestazioni sono incoraggianti ma sul piano dei risultati serve altro. Le prime servono solo per infondere fiducia a chi c’è, naturalmente. E’ indispensabile questo. Servirebbero almeno un paio di vittorie consecutive, un po’ come ha fatto il Cagliari”.

Alla Fiorentina mancherà la qualità di un calciatore come Ribery. 
“E’ un giocatore importante, soprattutto se in buone condizione fisiche. Ha spessore tecnico importante, se può stare in campo fino alla fine dà fiducia al reparto, riesce a creare grattacapi alle difese avversarie. Serve ai viola uno con la sua esperienza. Questa componente è mancata nelle ultime partite. Lui quest’anno non ha reso come doveva rendere, come già sappiamo coi crociati sarà squalificato”. 

Dal 1991 al 1996 i bei ricordi a Parma sono stati tanti. Ma dovesse sceglierne uno, dove ricadrebbe la sua scelta? 
“La prima coppa vinta, la Coppa Italia, è stata l’inizio di una escalation incredibile. Ma indimenticabile resta la prima coppa europea, quella di Wembley. La Coppa delle Coppe la metto al primo posto tra tutte perché ci permise di entrare ufficialmente nel novero delle grandi squadre europee. Abbiamo scritto pagine di storia importanti, ai miei tempi. E poi, come dimenticare il resto. La Supercoppa Europea contro il Milan, la Coppa Uefa contro la Juventus. Ma senza quel successo contro l’Aversa nulla sarebbe potuto partire. Era stato costruito un bel giocattolo, ci venivano ad osservare anche dall’estero”. 

E’ fresca la notizia del suo inserimento nell’elenco delle Parma Legends. Un ingresso meritato nella hall of fame ducale…
“Senza dubbio. Quando c’è l’affetto, come quello maturato in un periodo storico così, fa piacere. E’ bellissimo quando restano tanti ricordi belli. E’ stato bello perché abbiamo vissuto un periodo in cui soprattutto in Italia c’erano grandi squadre, ora invece il panorama è più povero e purtroppo si fa fatica”. 

E domani come andrà a finire? 
“E’ una sfida molto caricata. La Fiorentina gioca in casa, ma senza pubblico è ormai tutto molto relativo. Ma la pressione che riceve può rivelarsi un boomerang e può generare tensione. Il Parma viene da due buone prestazioni, può essere una gara equilibrata”.

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