D'Aversa: "Credo nel lavoro, non nel fato. Non dobbiamo pensare che sia un momento sfortunato"

14.10.2017 18:19 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Inviato Francesco Delendati
D'Aversa: "Credo nel lavoro, non nel fato. Non dobbiamo pensare che sia un momento sfortunato"

L'allenatore del Parma Roberto D'Aversa, intervenuto nella sala stampa del Tardini, si è così espresso sullo 0-1 patito contro il Pescara: "Sono stato allontanato dal quarto uomo perché ho superato l'area tecnica. Nel primo tempo siamo partiti bene, loro hanno giocato arretrati. C'è dispiacere, perché dopo il mio allontanamento forse la squadra si è innervosita. Ma non possiamo farci influenzare dalle decisioni arbitrali. Quello che dispiace è che non siamo riusciti a concludere a pochi passi dalla porta. Perdere una partita così dispiace. Ci vuole più malizia, non possiamo perdere in questa maniera. Non creo alibi, faccio mea culpa, perché devo essere il primo a non perdere la lucidità".

Giocate col 4-3-3, ma io ho visto poche volte gli esterni saltare l'uomo e creare superiorità numerica:
"Ma no, Baraye in diverse circostanze poteva far male all'avversario. Non è una questione di sistema di gioco, oggi le occasioni più nitide le abbiamo avute noi. Sul loro gol, abbiamo commesso un errore di reparto".

Secondo te quanto c'è di pregresso in questo nervosismo?
"Abbiamo analizzato la gara di Palermo senza pensare agli episodi arbitrali, la partita si poteva vincere lo stesso. In questo momento ci sta mancando la determinazione, dovevamo fare almeno un punto. E' troppo semplice per gli avversari fare risultato".

Come ti spieghi questa sindrome degli attaccanti del 'non tiro'?
"Non me la sento di puntare il dito solo contro gli attaccanti. La convinzioni ci deve essere da parte di tutti".

Che cosa ti rammarica di più in questo momento?
"I demeriti li do a me stesso e ai ragazzi, non dobbiamo assolutamente crearci alibi. In quelle circostanze, con più furbizia ci si procura un rigore e una espulsione. Non dobbiamo pensare che sia un periodo sfortunato, perché credo solo nel lavoro, non nel fato".

Poco fa la società ha rinnovato la fiducia nei tuoi confronti:
"Io sono soggetto a critiche, ovviamente. Ma anche ad analisi quotidiane. Il nostro mestiere è questo. Io posso solo pensare a lavorare, e a cercare di correggere i difetti di questa squadra. La società è normale che appoggi l'allenatore, così come il tecnico deve supportare la squadra. C'è da pensare in maniera positiva, la vetta non è lontanissima. Dobbiamo mettere l'incazzatura in campo, non dopo".

Al Tardini, la squadra continua a far fatica:
"I risultati dicono questo, ma dobbiamo essere bravi noi a invertire la rotta. Dev'essere un campo ostico per gli altri, non per noi".

Zeman ha detto che i ritmi sono stati bassi. Sei d'accordo?
"Io non credo che nel primo tempo i ritmi siano stati bassi da parte della mia squadra. Dobbiamo lavorare e migliorare".

Oggi hai disposto la squadra in maniera diversa, affidandoti ad un trequartista dietro le punte. Poi sei tornato al vecchio modulo:
"Le circostanze che lei ha visto sono dovute alle caratteristiche dei giocatori. Siligardi preferisce accentrarsi".