PL - Melli: "Totalmente contrario al VAR, troppi errori. Ecco similitudini tra il mio e questo Parma"

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03.12.2018 16:09 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
PL - Melli: "Totalmente contrario al VAR, troppi errori. Ecco similitudini tra il mio e questo Parma"
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© foto di Giovanni Padovani

Uno dei doppi ex di Milan-Parma più amati dalla tifoseria crociata è senza dubbio Alessandro Melli, ex team manager e attaccante che ha contribuito a fare la storia del club ducale. La redazione di ParmaLive.com lo ha contattato per analizzare il match andato in scena ieri a San Siro: "La partita è stata bella e combattuta. Avrebbero potuto vincerla entrambe: poi gli episodi, come spesso accade, sono stati determinanti, stavolta purtroppo a sfavore del Parma".

A proposito di episodi, il VAR ha ravvisato un fallo di mani di Bastoni che non era stato notato nemmeno da coloro che erano in campo.
"Io sono totalmente contrario al VAR. Prima di tutto perché, secondo me, toglie l'emozione diretta tipica dello sport. Il VAR è deleterio sotto l'aspetto emozionale, e poi non dà il senso dell'episodio: in diretta l'episodio dà un'impressione, guardandolo al rallenty ne dà un'altra, soprattutto quando si parla di falli di mano: se tu ti trovi davanti un avversario, la palla va veloce, l'avversario fa una finta e la palla ti sbatte sulla mano, non può essere mai e poi mai rigore. E' questo che bisogna capire. Tra l'altro, come hai detto bene te, nessun giocatore ha reclamato: nessuno si è accorto del rigore in quel caso lì".

Che ne pensi invece del presunto fuorigioco di Calhanoglu?
"Sepe non è stato tratto in inganno dal rossonero, tant'è che il portiere gialloblu non ha detto nulla dopo il gol. Se invece si va a vedere l'episodio alla moviola, sembra che Calhanoglu gli sia davanti: tutto cambia con la moviola: l'angolazione, la velocità, la prospettiva. Tutto può essere rigore e nulla può essere rigore. Quest'anno ho visto un sacco di errori".

Al di là del risultato finale, qual è secondo te la nota positiva della domenica?
"Di positivo c'è che una neopromossa va a San Siro e si gioca la partita a viso aperto per 90' contro una squadra come il Milan, che ha sicuramente un blasone molto molto diverso".

Inglese ieri è andato di nuovo a segno. Da ex attaccante, credi che possa far comodo anche alla Nazionale di Mancini?
"Inglese è uno degli attaccanti che mi piacciono di più in assoluto. Ha tutto: qualità tecnica, struttura fisica, agilità, velocità. Mi sembra anche un ragazzo molto modesto, un giocatore che tiene un profilo molto basso. Io credo che, per certi versi, Inglese sia più importante di Gervinho, senza nulla togliere all'ivoriano: credo che Inglese sia il giocatore ideale per il gioco di D'Aversa. Secondo me può arrivare in Nazionale: del resto non vedo attaccanti tanto più forti di lui in questo momento".

La squadra di D'Aversa ti ricorda un po' il tuo Parma? 
"Ci sono delle similitudini: anche in questo caso parliamo di una neopromossa guidata da una proprietà giovane che vuole far bene. Però ci sono delle differenze legate soprattutto al gioco: io credo che noi giocassimo un calcio più spumeggiante e propositivo. E non me ne voglia D'Aversa, che stimo e ammiro tantissimo. E poi, se devo dire un'altra cosa, quel Parma lì aveva nove undicesimi in nazionale: da Minotti a Benarrivo, da Di Chiara al sottoscritto, senza dimenticare Apolloni Grun, Brolin, Taffarel. E parliamo di nazionali che a quel tempo avevano nomi più importanti. Secondo me c'era più qualità rispetto a questo Parma. Però ci sono delle similitudini, come ad esempio l'umiltà dell'allenatore. Anche questo Parma tiene un profilo basso, ma si basa su concretezza e lavoro. E ottiene anche risultati".

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