PL - Guardalben: "Parma e Verona si assomigliano. Martedì doveva finire in parità"

31.10.2019 15:00 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
PL - Guardalben: "Parma e Verona si assomigliano. Martedì doveva finire in parità"
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© foto di Federico De Luca

Intervistato dalla redazione di ParmaLive.com, l’ex portiere del Parma Matteo Guardalben, in tribuna al Tardini durante Parma-Verona di martedì, ha fatto il punto sulla gara persa dai crociati:

Che Parma ha visto?
“Ad essere sincero prima di martedì non avevo visto molte partite del Parma se non qualche spezzone in tv. Ho visto due squadre che si assomigliano molto dal punto di vista del gioco e dell’intensità. Il Parma ha più qualità, ma martedì purtroppo aveva tanti giocatori fuori. Il Verona ha vinto perché ha trovato un gran gol ma dal mio punto di vista doveva finire in pareggio”.

Per il Verona la partita si è messa subito sui binari sperati con il gol a inizio gara:
“Esatto, ha segnato e poi si è chiusa. Mi sono piaciute entrambe le squadre per come hanno giocato, non mi aspettavo che il Verona potesse giocare in questo modo. Il Parma dopo un inizio così così è venuto fuori, se vai a vedere ha dato quel qualcosina in più nella partita. Con Inglese sarebbe stata tutta un’altra partita, così anche lo stesso Gervinho ha meno possibilità di esprimersi al meglio, perché con un attaccante di peso la difesa è più impegnata. L’unico pericolo per la difesa del Verona martedì era nello scappare all’indietro quando i velocisti del Parma partivano”.

Al contrario della partita di San Siro l’assenza di un centravanti ha fatto la differenza:
“Sai, quando giochi con le big non hai nulla da perdere. Di conseguenza in certi casi ti viene più facile esprimerti, a volte quando sono gli avversari che devono per forza di cose fare risultato certe cose ti vengono più facili. Martedì era il Parma a dover fare risultato, non aver avuto a disposizione finalizzatori ha complicato la gara. Per il Verona si è messa subito bene, ha trovato il gol dopo pochi minuti tirando fuori il jolly con Lazovic. Ripeto, il pareggio sarebbe stato giusto”.

Lo stesso Juric ha ammesso che il pari sarebbe stato il risultato più giusto:
“Non lo sapevo, mi fa piacere che tu me lo dica. E’ bello quando a fine partita gli allenatori ammettono certe cose, in altre partite lo stesso Verona poteva portare a casa più punti. Quando il diretto interessato dice questo è la dimostrazione che ci stava il pareggio. Il Parma ha cercato in tutti i modi il gol anche se con un po’ troppa confusione. Se avessi avuto anche Cornelius, un attaccante di peso, quelle palle buttate dentro potevano portarti ad un gol. Vista la partita di martedì credo che entrambe le squadre possano puntare a qualcosa in più della semplice salvezza, poi non so cosa succederà durante l’anno. Il Parma con questa squadra può puntare a qualcosa in più”.

Non è un po’ troppo corta la rosa per puntare a qualcosa in più della salvezza?
“Vista nei ruoli il Parma ha buoni ricambi, poi è stato sfortunato che ha subito tutti questi infortuni, soprattutto in attacco. Però se vedi bene anche il Verona non aveva il vero bomber, perché Stepinski ha caratteristiche diverse dal finalizzatore classico. Non ha una rosa lunghissima ma non puoi pensare di poter costruire una squadra con 24 giocatori di qualità. Il Parma ha fatto grossi investimenti come su Inglese, la speranza era di averlo per quasi tutte le partite”.

Questa sconfitta è più casuale o dimostra ancora una mancanza di maturità?
“Da quando giocavo io il calcio è cambiato tantissimo ma le dinamiche sono sempre uguali. I giocatori ora vanno più forte, ma le dinamiche mentali sono sempre le solite. E’ un discorso più generale che non si dovrebbe fare solo per il Parma: se guardi la Lazio che ha una rosa tale da puntare in alto puoi cade contro le piccole, a volte quando dai per scontato certe cose, specie dopo ottimi risultati come il pari di Milano, ti rilassi. La speranza è che questi passi falsi aiutino il giocatore a capire che quando le cose vanno bene è il momento che bisogna dare di più. La differenza fra il campione e il buon giocatore sta proprio lì”.

Domenica si va a Firenze, su cosa dovrà lavorare maggiormente D’Aversa?
“Fare l’allenatore è difficile (ride, ndr). Quello che farei io da giocatore è stimolare i compagni, lavorare sulla mente dei ragazzi. Sono sicuro però che dopo questa sconfitta il Parma si ritroverà subito. Poi se la Fiorentina andrà a mille potrai farci poco, ma sono convinto che il Parma riuscirà a fare punti perché arriverà con l’amaro in bocca da martedì dove erano convinti di portare a casa la vittoria. Non ci sono riusciti e sono convinto che a Firenze faranno bene”.

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