Vincere per provare ad uscire dalle macerie. Caso Cassano: i veri sconfitti sono i tifosi

24.01.2015 00:00 di  Marco Rizzo  Twitter:    vedi letture
Vincere per provare ad uscire dalle macerie. Caso Cassano: i veri sconfitti sono i tifosi
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

E’ accaduto un po’ di tutto alla vigilia di Parma-Cesena, partita che definire fondamentale per il prosieguo della stagione sarebbe riduttivo. Dall’entusiasmo dei nuovi arrivati, apparsi calciatori di livello pronti a calarsi nella drammatica attuale realtà, al mancato arrivo di Gilardino, per concludere, poi, con la vera e propria bomba del nuovo caso Cassano.

Come di consueto, meglio partire dall’analisi del match. Per quanto riguarda l’avversario, la classifica è un’ottima prova del livello dell’avversario, alla portata dei gialloblu. Il collettivo bianconero presenta diversi problemi ed il cambio in panchina di Bisoli per l’ex Domenico Di Carlo non sembra aver cambiato il volto alla squadra. Il team romagnolo appare debole in difesa, poco consistente a centrocampo ed in attacco ha fallito la scommessa Hugo Almeida, che avrebbe dovuto risollevare le sorti di questa squadra, ruolo che sta interpretando al meglio Franco Brienza, professionista da cui prendere esempio e che non smette di sorprendere. Il Parma, inoltre, si presenta abbattuto sotto il punto di vista morale: all’entusiasmo dovuto dall’arrivo e presentazione della coppia Varela-Rodriguez è seguito il fallimento della trattativa Gilardino (ed il mancato arrivo del tanto atteso attaccante) ed il caso Cassano del tardo pomeriggio. La panchina di Donadoni, inoltre, non è più così solida: il mister bergamasco ha iniziato per la prima volta a manifestare seri dubbi sul proprio futuro e non portare a casa una vittoria nella sfida tra le ultime sarebbe una condanna definitiva. Per quanto riguarda l’aspetto tattico, i nuovi arrivati suggeriscono un cambiamento tattico: è necessario, ora, un 4-3-3 che li permetta di esprimersi al meglio, con al centro Cassano (se possibile) o, in alternativa, Palladino falso nove o Nicola Pozzi se pronto dal punto di vista fisico. In tal modo, almeno, i gialloblu riprenderebbero a giocare con uno schema che conoscono ed in grado di contrastare la sterilità offensiva della squadra. Restare ancorati al 3-5-2, dopo l’arrivo di due attaccanti esterni di livello superiore a quello della rosa, non avrebbe alcun senso.

Per concludere, occorre spendere qualche parola sul caso Cassano. Le fonti più accreditate parlano di una richiesta di pagamenti arretrati smentendo ogni ipotesi più drastica di messa in mora. Le giornate successive riusciranno certamente a mettere chiarezza in tal senso attraverso un intervento diretto delle parti. Un calciatore può richiedere il pagamento per il proprio lavoro. E’ tutto lecito e legale. Le modalità in cui sia avvenuto tutto questo non sono ancora chiare. Perché questa azione spetti solo al fantasista Antonio Cassano, e non al resto della squadra, è un qualcosa al momento ignoto. Il numero novantanove del Parma, le cui prestazioni da qualche mese a questa parte lasciano a desiderare come la squadra nel complesso, è ultimo in classifica insieme a tutto l’ambiente Parma e non vive certamente in una magica sfera di cristallo del campione. Ribadendo la lecita possibilità di chiedere i pagamenti per il proprio lavoro, viene spontaneo aggiungere anche qualche riga più semplice, che tiene conto dell’attuale contesto in cui tutti viviamo. Risulterà certamente poco apprezzabile la platealità dell’azione e, se dovesse divenire realtà, la seguente decisione di andar via. Esiste tantissima gente che lavora molto e molto di più del pibe de Bari e che percepisce poco, spesso nulla e non ha alcuna possibilità di chiedere pagamenti o mettere qualcuno in mora. I veri sconfitti, però, sono i tifosi. Quelli genuini che vivono il calcio ancora in maniera romantica credendo nei beniamini, nei valori degli atleti e nelle bandiere. Ridurre (come ormai accaduto) questo sport ad un insieme di conti è come rivelare ad un bambino la mattina del venticinque dicembre che babbo natale è in realtà suo padre od un caro parente vestito con una barba finta. Il denaro non dorme mai, si dice. Forse, però, è giunta l'ora che anche noi tutti ci svegliamo. Mi auguro, da domani in poi, di essere smentito.