Un'occasione persa che conferma una tendenza: il Parma è squadra da impresa, lo scontro diretto rimane ancora parzialmente indigesto

10.12.2018 23:35 di  Simone Lorini  Twitter:    vedi letture
Un'occasione persa che conferma una tendenza: il Parma è squadra da impresa, lo scontro diretto rimane ancora parzialmente indigesto
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Quel palo (sapete tutti a quale mi riferisco...) mi fa gridare ancora vendetta, perché con 23 punti in cassaforte e altre quattro gare da giocare prima del giro di boa, forse l'obiettivo sarebbe potuto cambiare già a gennaio... E invece no, il Parma non è ancora pronto, e forse poche squadra lo sarebbero con le assenze con cui il Parma è stato costretto a convivere e delle quali continua a soffrire: togliete all'Inter Icardi e Vecino, togliete al Napoli Insigne e Hamsik, togliete alla Lazio Immobile e Parolo. Difficilmente il rendimento delle tre big sarà lo stesso senza cardini di attacco e centrocampo. E francamente il pensiero di perdere Bruno Alves mi terrorizza, perché se c'è un insostituibile nel Parma di oggi è proprio il portoghese. Perché abbiamo fame di impresa, abbiamo voglia di applaudire ancora i nostri gialloblù dopo l'ennesima gara di sofferenza, di mordi&fuggi, di circostanze a cui il Parma ci ha abituato fin troppo bene. Quella di D'Aversa è una squadra che ama andare a colpire le big, mentre per caratteristiche soffre le pari grado. 

I numeri parlano chiaro: un pareggio beffardo contro l'Udinese all'esordio, una sconfitta pesantissima contro la SPAL nel primo derby, i bei successi con Cagliari ed Empoli ma anche il severo ko di Bergamo contro una squadra in forma ma che aveva una classifica non eccezionale alle spalle. Poi il pari interno contro il Frosinone e quello contro il Chievo: dopo quello coi i gialloblù di Ciociaria arrivarono sei punti pesantissimi contro Torino e Sassuolo, chissà che l'1-1 di domenica non abbia aperto a nuove significative imprese contro Sampdoria e Bologna...