Parma, non mollare

29.11.2014 00:00 di  Marco Rizzo  Twitter:    vedi letture
Parma, non mollare
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Non è l’ora di mollare. Questo deve essere il chiaro messaggio stampato nella testa dei calciatori e dell’intero gruppo che domani affronterà una dura trasferta al Barbera di Palermo. La situazione, al momento, è delle più drammatiche della recente storia gialloblu nella massima serie ed il match siciliano non appare la panacea di tutti i mali dato l’ambiente che il gruppo gialloblu incontrerà domenica alle quindici.

Il team rosanero, infatti, nonostante qualche solita turbolenza tipica dell’ambiente, sta vivendo un percorso sereno ed ha ottenuto buoni risultati in questa prima parte di stagione. Iachini ha compattato il gruppo e ha costruito un giocattolo che sta fornendo discrete soddisfazioni ai tifosi siciliani. Il ruolino di marcia è pienamente in linea con l’obiettivo salvezza e quest’anno il Presidente Zamparini potrebbe finalmente dichiararsi soddisfatto. Molto probabilmente si affronteranno due moduli speculari, ma con notevoli differenze. Sulla carta le due squadre non presentano uno scarto come quello evidenziato dall’attuale classifica, ma i motivi del gap sono diversi. Tralasciando le chiacchierate questioni esterne al campo (responsabilità societarie ed  infortuni) il gruppo rosanero gode di uno status psicologico che porta a galvanizzare le singole prestazioni e l’attacco sta facendo la differenza: Dybala sta facendo rimpiangere ogni critico che lo aveva bocciato dopo la prima comparsa in serie A, mentre Vazquez è una sopresa che, oltre a suscitare improbabili rumors circa la presenza nella Nazionale di Conte, continuerà a stupire grazie al suo talento pienamente in regola per fargli vivere palcoscenici ed una carriera importante.

Per quanto riguarda il Parma, invece, serve unire i pezzi di un giocattolo in frantumi. La guida tecnica ha ancora orgoglio e spalle grandi per gridare una feroce determinazione per salvare la squadra, così come l’ad Pietro Leonardi che ritiene la corrente stagione la sfida più dura della sua carriera. Vincere sapendo della futura penalizzazione può essere devastante nella testa dei calciatori, ma qui i veri professionisti devono venir fuori e dare l'esempio. Il giorno del giudizio, quello in cui saranno distribuite le colpe tra mondo dirigenziale e tecnico, è al momento ancora lontano. Bisogna guardare al presente per sperare nel futuro. Senza più errori, colpe e rimpianti. Qui si parla di vita o di morte. Qui si parla del futuro del Parma.