Ora serve un'accelerata sul mercato: punta, attaccante esterno e terzino. Ma occorrerà anche sbloccare le cessioni

29.07.2022 00:00 di  Giuseppe Emanuele Frisone   vedi letture
Ora serve un'accelerata sul mercato: punta, attaccante esterno e terzino. Ma occorrerà anche sbloccare le cessioni

L'argomento cardine di questo periodo, in casa Parma, è sicuramente il mercato. Appare infatti immediatamente evidente come la rosa crociata debba essere completata in alcuni ruoli: punta, attaccante esterno e terzino sinistro. In realtà è una retorica che va avanti già da qualche settimana: le priorità degli emiliani sono infatti evidenti, se consideriamo che mister Pecchia, per il suo 4-2-3-1, è stato costretto ad adattare a esterno offensivo giocatori come Benedyczak, Sits, perfino Coulibaly e Zagaritis. Anche in attacco, manca al momento un centravanti che garantisca un certo numero di gol: Inglese, Tutino e lo stesso Benek, per motivi diversi, rischiano di non garantire le reti che servono al Parma per puntare in alto. La casella di terzino sinistro invece è ora occupata da Zagaritis e Oosterwolde, che però sinora abbiamo visto davvero col contagocce per cui è difficile pensare di vedere uno di loro due titolari - a meno che Pecchia non nutra grande fiducia nei due, beninteso. Tra l'altro, secondo me, forse servirebbe qualche ulteriore arrivo per alzare la qualità della panchina, ma questo al momento sembra essere un aspetto secondario. Quel che è certo è che ormai le prime gare ufficiali non solo lontane e per cui ci si può e deve aspettare un'accelerata sul mercato.

Il problema del Parma, in questo momento, è che il mercato sembra essere condizionato anche alle uscite. Sì, perché i crociati lo scorso anno hanno speso parecchio, non possono più contare sul famoso "paracadute", e in rosa hanno ancora diversi giocatori con ingaggi particolarmente pesanti. Non mi riferisco ai vari Buffon, Vazquez, Man e Mihaila - che resteranno - ma a tutti quegli elementi ad oggi ancora del Parma ma che non rientrano nei piani del club. Si tratta dei vari Pezzella, Karamoh, Cyprien, Grassi, Laurini, giocatori che non resteranno in crociato ma che, senza le loro cessioni, renderanno difficili ulteriori entrate. Va da sé che quindi, per sbloccare questo "immobilismo" sul mercato, bisognerà trovare delle soluzioni, come del resto è già stato fatto per i vari Brugman e Sprocati.

Questo, però, non è un motivo per disperare. Certamente preoccupa il fatto che questa squadra sia arrivata dodicesima lo scorso anno e, con i soli innesti di Romagnoli, Estevez, Buayi-Kiala, Chichizola e con il nuovo tecnico Pecchia, l'ossatura non sia cambiata molto. Bisogna tenere però conto del fatto che il mister sta trasferendo i suoi concetti alla squadra, conferendole una nuova mentalità, che i "nuovi" dello scorso anno hanno acquisito maggiore esperienza e conoscenza della categoria, e che c'è un Bernabé in più (anche se ora è ai box). Sommati, questi aspetti non sono di poco conto, per cui è ancora presto per recitare il de profundis.