Il repulisti di Krause: piazza pulita del 'vecchio' Parma, spazio al nuovo. Inglese l’unico superstite, gli altri tutti fuori dal progetto

03.09.2021 19:58 di  Rocco Azzali   vedi letture
Il repulisti di Krause: piazza pulita del 'vecchio' Parma, spazio al nuovo. Inglese l’unico superstite, gli altri tutti fuori dal progetto
© foto di Pasta/ParmaLive.com

La fine del ciclo targato dal duo D'Aversa-Faggiano, che nell'arco di quattro stagioni ha fatto registrare due promozioni ed altrettante salvezze in Serie A, ha dato vita ad un nuovo capitolo nella storia del Parma, con l'insediamento della proprietà americana nel corso della precedente estate. Da allora sono intercorse tre sessioni di mercato e, con il concludersi di quest'ultima, il presidente Kyle Krause, coadiuvato dai suoi uomini che curano la campagna acquisti, ha fatto piazza pulita di tutti i giocatori presenti in squadra prima del suo arrivo. In un solo anno alla guida della società, infatti, la nuova gestione ha voluto fortemente dare la propria impronta e dettare la linea da intraprendere, abbandonando sin da subito la zona di comfort che si era creata, fatta sì di certezze, che fino a quel momento avevano anche dato i frutti sperati, ma che ormai stava evolvendo in una parabola discendente. Quello era il momento giusto per intervenire, e così è stato. Poi, le condizioni e le modalità in cui la manovra di rinnovamento ha preso forma non sono state delle migliori, un po’ per le tempistiche risicate, visto il passaggio di consegna dalla precedente proprietà avvenuto ad estate inoltrata, un po’ perché inizialmente Krause non aveva ancora al suo fianco figure professionali e con la giusta esperienza per portare avanti un progetto tanto ambizioso e stimolante, quanto complesso e delicato. La retrocessione è figlia certamente anche di errori di valutazione e scelte dettate dalla fretta, ma se guardiamo a un anno fa, i volti e soprattutto le carte d’identità dell’organico in rosa, parlano decisamente un’altra lingua. Si contava troppa gente arrivata a fine corsa e senza più nulla da dare alla causa, dopo aver raggiunto gli obiettivi che annualmente ci si era prefissati: era necessario un cambio di rotta, che avrebbe portato entusiasmo e freschezza.

La linea verde intrapresa dalla società è simbolo di aria nuova e di un’idea a lungo termine, che non vuole più penare e sudare ogni anno per ottenere una salvezza all’ultima giornata, bensì ragionare su quanto di buono si può raccogliere nel tempo, rischiando anche, talvolta facendo scommesse azzardate, coltivando in casa i propri giovani e, perché no, che magari un domani generino qualche introito da reinvestire in altri giocatori o in strutture che valorizzino il marchio ‘Parma’. Oggi abbiamo una rosa che ha un’età media poco sopra i 25 anni (considerando che le primavere di Buffon, Danilo e Schiattarella – che sono eccezioni nel gruppo - influiscono ad alzare notevolmente il valore anagrafico) e in un solo anno di vita, questa squadra si è rifatta totalmente il look, confermando il solo Roberto Inglese dei giocatori facenti parte del precedente ciclo. Profili come Sepe, Laurini, Simone Iacoponi, Sprocati, Siligardi e Karamoh sono completamente fuori dal progetto: il tecnico Maresca, infatti, ha sin da subito fatto capire che non avrebbe puntato su di loro e solo le difficoltà di cedere, senza registrare minusvalenze, in questo mercato ha fatto sì che i loro nomi figurino ancora come componenti della rosa.

Se alla fine di quest'anno vinceremo il campionato, questo non ci è dato dirlo, tanto meno se saremo promossi o servirà un altro anno di rodaggio prima di risorgere davvero, perchè questo club ha intrapreso un percorso che, finanziato e sostenuto da una proprietà così solida come quella targata Krause, e gestito e ragionato da persone all'altezza e competenti, non può che riportare il Parma dove merita di stare. Ovviamente, noi tifosi, ci aspettiamo ed auguriamo, che questo avvenga nel più breve tempo possibile.