Brutta stagione di Sepe, ma se il Parma è penultimo non è solo colpa del portiere. -6 distanza tutt'altro che incolmabile: arrendersi ora sarebbe da pazzi

13.03.2021 22:15 di  Vito Aulenti  Twitter:    vedi letture
Brutta stagione di Sepe, ma se il Parma è penultimo non è solo colpa del portiere. -6 distanza tutt'altro che incolmabile: arrendersi ora sarebbe da pazzi
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'errore grossolano commesso in Fiorentina-Parma è un po' la fotografia del campionato di Luigi Sepe, uno dei "senatori" crociati che più sta deludendo in questa disgraziata stagione. Ne è consapevole lo stesso portiere di Torre del Greco, che dopo la gara ci ha tenuto a chiedere pubblicamente scusa ai tifosi gialloblù tramite i propri canali social. Una dimostrazione di umiltà e di presa di coscienza da parte del classe 1991, la cui involuzione è evidente se si considerano le scorse due annate da lui disputate in Emilia: due tornei da protagonista in cui Sepe ha fatto grandi cose, tanto da attirare su di sé l'attenzione di grandi club come Inter e Napoli. Quest'anno, però, come detto, sembra girare tutto male all'estremo difensore campano, che spesso e volentieri si è ritrovato a raccogliere il pallone in fondo al sacco al primo vero tiro in porta degli avversari. A volte si è trattato di sfortuna, certo; altre volte, invece, Sepe avrebbe potuto fare di più. Quel che conta, tuttavia, è che il numero uno dei ducali si rialzi in fretta, perché il Parma ha ancora bisogno di lui in questo finale di campionato. E se alcune critiche possono averlo ferito, altre - quelle più costruttive - potrebbero addirittura aiutarlo a riscattarsi. Del resto un'importante occasione per rifarsi è già lì, a portata di... mano. Contro la Roma toccherà ancora a lui difendere la porta crociata.

Mettere sul banco degli imputati solo Sepe sarebbe tuttavia ingeneroso. Nel calcio si vince e si perde tutti assieme, pertanto se il Parma attualmente è penultimo vuol dire che qualcosa non ha funzionato in generale. Tutti devono sentirsi responsabili: dalle due proprietà (la vecchia e la nuova) fino ad arrivare all'ultimo dei magazzinieri. Ma il tempo per rimediare, checché se ne dica, c'è ancora. E sinceramente trovo stupido gettare la spugna con 12 partite d'anticipo: con 36 punti a disposizione e cinque scontri diretti ancora da giocare, tutto è ancora possibile. Sei punti di distacco dalla quartultima, peraltro, non sono tantissimi: bisogna solo crederci fino in fondo, allontanando paure e negatività. Chi non ha voglia di lottare si faccia da parte.