A Torino per continuare a sognare l'Europa ma restando con i piedi per terra. La prima senza D'Aversa dopo tre anni: ennesima insidia?

22.02.2020 22:07 di  Niccolò Pasta  Twitter:    vedi letture
A Torino per continuare a sognare l'Europa ma restando con i piedi per terra. La prima senza D'Aversa dopo tre anni: ennesima insidia?
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Fra poco più di sedici ore si scenderà in campo per Torino-Parma, una partita importante per tutte e due le squadre in campo, ma, in maniera clamorosa, per obiettivi e con entusiasmo completamente differenti. Sì, perché se il Parma è lanciato in una vera e propria lotta per le zone europee, il Toro è crollato, e dopo un cambio in panchina, sente il fiato sul collo delle squadre che lottano per preservare la categoria. E chi l’avrebbe mai detto, dopo quell’inizio di stagione con i preliminari di Europa League.

Ma torniamo al Parma, il nostro Parma. La vittoria contro il Sassuolo ha, di fatto, confermato il consolidamento della categoria (ma non ditelo al Mister!). Conquistata una salvezza clamorosa, per tempi e soprattutto per la crescita vista nella squadra di Mister D’Aversa, ora si può davvero sognare un piazzamento per l’Europa League? Difficile, quasi impossibile, soprattutto se squadre come Milan e Napoli continueranno in quel processo di crescita intrapreso nell’ultimo periodo, che, anche fra alti e bassi, potrebbe garantire facilmente il piazzamento fra le prime sei. Ma questa squadra ha già dimostrato di non mollare mai, e, nello scontro diretto, può batterle davvero tutte. 

Il Parma sta vivendo una stagione incredibile nonostante la miriade di infortuni subiti, ultimo quello di Laurini che domani salterà il Toro, ma nei momenti più duri, fra squalifiche, guai fisici e anche qualche “caso” (Karamoh ad inizio stagione, Gervinho recentemente) ha sempre risposto presente, quasi esaltandosi. Domani, ci sarà un’assenza “nuova”: infatti, dopo tre anni circa, in panchina non siederà Roberto D’Aversa, ma il suo vice Tarozzi, che avrà l’arduo compito di rimpiazzare l’ex tecnico del Lanciano, che vive sempre le gare in maniera animata, e non potrà suonare la carica dall’area tecnica. Le incognite ci sono, e non solo per chi scenderà in campo. Sarà un Parma “operaio”, come vistosi contro il Sassuolo, o un Parma scintillante, come invece abbiamo visto più volte quest’anno, ultima contro la Lazio? Lasciatemi dire che a me importa poco se si gioca bene o si gioca male, quello che conta sono i risultati. E allora, fra la gara straordinaria (ma infelice, sia per il risultato, ingiusto, sia per il contorno arbitrale) e una gara in apnea (ma vincente) come con il Sassuolo, io scelgo sempre la seconda. Perché la discriminante “tre punti” significherà pure qualcosa.