A testa alta sì, ma con la consapevolezza di essere ultimi. Gervinho superstar: è già decisivo come lo era Cassano

03.09.2018 17:40 di  Simone Lorini  Twitter:    vedi letture
A testa alta sì, ma con la consapevolezza di essere ultimi. Gervinho superstar: è già decisivo come lo era Cassano
© foto di Parma Calcio 1913

La testa deve essere alta, ma per guardare al futuro e non vantarsi di una sconfitta. Ho letto e percepito un eccessivo ottimismo nella piazza dopo la gara interna persa contro la Juve, che al Tardini ha sempre faticato e molto a portare via i tre punti, riuscendoci, seppur con fatica, sabato scorso. Lo stesso Lucarelli ha scritto sui propri account social "Orgoglioso della prova dei ragazzi" e ne ha ben donde, visto che la prova messa in campo per oltre un'ora contro i Campioni d'Italia è stata ben oltre la sufficienza. Tuttavia giova ricordare anche decisivi e dolorosi numeri dopo tre giornate: cinque gol subiti (quattro in casa), un solo punto, l'ultimo posto in classifica dopo due gare giocate al Tardini su tre. La Serie A non perdona e i punti fatti con le big equivalgono a quelli fatti negli scontri diretti e il finale di sabato va interpretato come un punto perso, oltre naturalmente all'analisi costruttiva sulle qualità mostrate dalla squadra. Forzatamente il nostro campionato inizia contro l'Inter, viste le esagerate assenze avute nei primi tre turni e la costruzione di una squadra avventura per gran parte ad agosto: dopo la sosta, con due settimane "pulite" di lavoro alle spalle, sapremo chi è il Parma e quanto potranno aggiungere i nuovi acquisti visti fino ad ora a sprazzi nell'impianto di gioco messo in piedi da D'Aversa.

Oltre all'ottimo approccio di Deiola, entrato benissimo in partita sabato, vorrei sottolineare ancora una volta quanto abbia inciso la presenza di Gervinho sulla prova del Parma: se questo è l'ivoriano a mezzo servizio (comprensibilissimo il cambio al sessantesimo, purtroppo), non vedo l'ora di vederlo in campo quando la condizione sarà paritaria a quella di compagni e avversari. Era davvero tanto tempo che al Tardini non ammiravamo un giocatore così decisivo da svoltare completamente la fase offensiva della squadra con la sua presenza, credo da quando Cassano si è preso il centro dell'attacco crociato con Donadoni in panchina, "spodestando" il titolare Amauri e costringendo Donadoni a cambiare i propri piani tattici grazie alla propria classe e indiscutibile superiorità tecnica.