38 tiri in due gare: le zero reti contro il Sudtirol raccontano le difficoltà del Parma

Quando mancano ancora nove gare alla fine del campionato di Serie B, o almeno della regular season, per il Parma il carico di rimpianti è già bello grosso e il pari senza reti interno contro il Sudtirol è forse uno dei maggiori. Basti guardare la classifica aggiungendo due punti per capire in che posizione sarebbe finito il collettivo di Pecchia con un risultato positivo oggi, che avrebbe ampiamente meritato peraltro. E se il risultato è deludente quasi quanto quello dell'andata, le due squadre (il Parma dell'andata e quello di oggi) sono comunque estremamente diverse tra loro. Il numero enorme di errori tecnici messi in campo oggi fa passare in secondo piano persino il problema dell'attacco: costruire più di venti occasioni da gol e non riuscire mai a centrare lo specchio della porta avversario è sintomatico di una squadra che a livello tecnico sbaglia cose inspiegabili, specie per la composizione della rosa.  

Dal problema mentale, siamo arrivati a quello tecnico
La gara contro il Sudtirol ha dimostrato ancora una volta quanto il Parma faccia fatica a rendersi pericoloso ma anche quanto involuta sia la manovra crociata rispetto ad inizio stagione, dove forse la concentrazione non era sempre quella ottimale ma almeno si arrivava con continuità al tiro in porta. Bei tempi, visti i numeri impietosi del doppio confronto con la squadra di Bisoli: 38 tiri in due gare, 1 solo punto (quello odierno), zero gol e un bel carico di rimpianti per quello che sarebbe potuta essere la classifica con cinque punti in più, quelli che i ducali avrebbero meritato sul campo se le vittorie si assegnassero ai punti, come nella boxe. Il calcio, e lo sappiamo tutti bene, non funziona così.