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Under 16, Ghisolfi: "Impressione positiva dai ragazzi. Mi piace giocare ad alta intensità"

di Giuseppe Emanuele Frisone

A margine del raduno della squadra Under 16 del Parma, il nuovo allenatore Sebastian Ghisolfi ha parlato ai microfoni della società. Di seguito, le sue considerazioni: "L'impatto è stato positivo, ci sono delle belle strutture e i ragazzi mi hanno fatto una buona impressione: ho visto già una bella applicazione. Chiaramente oggi è stato solo il primo giorno, si è trattato di un allenamento introduttivo, conoscitivo di questi ragazzi che ho visto per la prima volta. Dal prossimo allenamento inizieremo a introdurre qualche principio: ai ragazzi ho detto che oggi abbiamo iniziato a mettere il primo mattoncino per creare, piano piano, la nostra struttura di gioco. Però le impressioni sono positive, perché ho visto tanta voglia e tanta applicazione: speriamo di andare avanti così, ma prima di tutto devo conoscere questi ragazzi".

Il materiale umano che impressione le ha fatto?
"C’è una bella sinergia tra me e lo staff: abbiamo iniziato a programmare la stagione già in anticipo. Ho visto grande disponibilità da parte di tutti, grande voglia di lavorare e disponibilità anche da parte dei ragazzi. E' vero, ancora non conosco a livello tecnico, ma che a livello umano mi stanno dando disponibilità. Speriamo che continuino così…".

Sei uno specialista dell'Under 16, come portare a frutto le tue esperienze?
"Non esageriamo: io non mi sento uno specialista, però è una categoria che mi piace molto perché è in mezzo: hanno ancora la possibilità di fare qualche sbaglio, perché davanti c’è l’Under 17, però hanno già fatto una esperienza di un anno in un campionato molto difficile e molto importante, per cui sanno cosa vuol dire andare ad affrontare questo campionato. Ho fatto una proficua esperienza all’estero, e devo dire che soprattutto in Inghilterra ci sono tante differenze col calcio italiano, sia dal punto di vista culturale, sia di campo: c'è una intensità più alta, maggiore fisicità, però c’è più indisciplina tattica rispetto a noi in Italia. Ogni cultura è diversa, sicuramente, però, mi piacerebbe portare l’idea di lavorare e giocare ad alta intensità e velocità, pensando che le partite non sono mai finite, perché là non le considerano mai chiuse, sia che stai vincendo o perdendo per 2-0 o 3-0, e devi lottare sempre fino alla fine. A me piacerebbe portare qua questa idea perché nel torneo che andremo ad affrontare ci saranno delle partite in cui finiremo sotto, ma noi dovremo avere la forza di lottare fino alla fine".

Lo scopo è di far maturare i ragazzi, pensi possano essere pronti per il campionato nazionale?
"Ancora non posso saperlo perché abbiamo fatto solo un allenamento insieme: io sono dell’idea che i giocatori non si smetta mai di conoscerli, anche dopo mesi. E’ normale che possano avere avuto delle difficoltà al loro primo anno, sicuramente quando partiremo ne avranno altre, però bisogna avere la pazienza di lavorare giorno dopo giorno, non abbattersi, magari, dopo una sconfitta, e continuare a credere in noi stessi. Non posso giudicare i ragazzi: vorrei prima provare a fare qualche amichevole, anche di un certo livello, e poi iniziare dopo a giudicare. In questo momento siamo ancora nella fase conoscitiva".

Come sarà questa fase di preparazione?
"Oggi c’è stata l’introduzione: siamo partiti dalla tecnica di base, perché se non abbiamo le basi quello che vogliamo costruire sopra crolla. Ai ragazzi l’ho ripetuto, costruiamo mattone dopo mattone. L’idea è quella di provare a giocarcela dal basso e non sarà per nulla facile, però dobbiamo avere l’idea di provarci, soprattutto dovremo andare in campo senza paura, pur avendo grande rispetto per tutti- La preparazione andrà in modo graduale, giorno dopo giorno andremo ad introdurre i principi di gioco, sia a livello individuale che a livello collettivo: giorno dopo giorno, cercheremo di costruire questa struttura".


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