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Malesani: "Atalanta, quante analogie col mio Parma. E' un bello spot per il calcio italiano"

di Giuseppe Emanuele Frisone

Alberto Malesani, ultimo allenatore ad aver vinto l'Europa League (allora Coppa UEFA) con una squadra italiana - il Parma nel 1999 - ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport in vista della finale di Europa League tra Atalanta e Bayer Leverkusen: "Analogie tra Atalanta e Parma? Bergamo è una città di provincia, come Parma: è questa la prima analogia. Alle spalle, in entrambi i casi, c'è una società solida e organizzata. E poi ad unire queste due storia c'è il gioco: noi volevamo arrivare al risultato attraverso lo spettacolo, pure l'Atalanta è così. I ragazzi del Gasp hanno sbancato Anfield e mandato al tappeto il Liverpool, mica una squadretta. Noi in semifinale andammo a vincere a Madrid contro l'Atletico e contro i 60 mila del Calderon, che ce ne urlavano di tutti i colori. E prima ancora avevamo rifilato sei gol al Bordeaux".

Che cosa le piace, in particolare, dell'Atalanta?
"Prima di tutto, il coraggio. Giocano uomo contro uomo a tutto campo, per fare ciò bisogna avere una grande preparazione atletica e una notevole consapevolezza nei propri mezzi. E poi apprezzo l'organizzazione tattica che ha dato Gasperini. Ogni giocatore sa quello che deve fare e lo fa bene. L'Atalanta è un bellissimo spot per il calcio italiano".

Il Parma ha segnato un'era nel calcio italiano. Quali sono i suoi ricordi più belli?
"In 100 giorni abbiamo vinto Coppa Italia, Coppa UEFA e Supercoppa Italiana. Anche se non abbiamo mai vinto lo scudetto, quella squadra avrebbe potuto aprire un ciclo incredibile se avessimo continuato a fare gli innesti giusti. Avevamo giocatori come Buffon, Thuram, Cannavaro, Veron, Chiesa e Crespo, che giocavano a memoria."


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