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Imborgia sul taglio-stipendi: "L'accordo dev'essere individuale, non collettivo"

di Vito Aulenti

In una intervista concessa a TMW, l'ex responsabile dell'area mercato del Parma Antonino Imborgia ha così parlato del tema del momento: "Credo che adesso serva equilibrio da parte dei calciatori e di chi li rappresenta e da parte dei presidenti. Non bisogna dare un messaggio sbagliato perché quel che viene fuori in un momento di emergenza e difficoltà del paese è che un gruppo di uomini ricchi non vogliano lasciare nulla sul piatto. Dall'altra parte però serve come dicevo equilibrio perché i presidenti non devono esagerare: un taglio di quattro mesi o anche di due mi sembra tanto. Io credo che l'accordo non debba essere collettivo ma vada trattato individualmente da parte dei club con i calciatori ma con dei distinguo: non si possono rapportare il monte stipendio dell'Inter, della Roma o del Napoli con quelli del Sassuolo o del Lecce. Occorre in ogni caso abbassare i toni ricordando che tutti i giorni ci sono persone che muoiono, medici e infermieri che muoiono. Tutte persone che con i loro guadagni sono ben lontane dai nostri guadagni del calcio. Serve insomma attenzione nei messaggi che mandiamo all'esterno".


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