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Apolloni: "Non ho saputo resistere alla possibilità Parma, ma non è ancora iscritto"

di Redazione ParmaLive

Luigi Apolloni, candidato tecnico per "Parma Calcio 1913", ha parlato ai microfoni del sito ufficiale della Gazzetta dello Sport confermando di essere il prescelto della cordata che ha scelto Scala come presidente: "Allenare il Parma sarebbe un sogno per me - racconta l'ex tecnico di Modena, Grosseto e Gorica, col quale ha conquistato anche una Coppa di Slovenia - perché ho vissuto momenti indimenticabili in quella squadra e in quella città".

Il condizionale è d'obbligo, perchè non c'è ancora nessuna proposta ufficiale? 
"Col Parma non c'è ancora nulla di concreto, anche perchè la società non è ancora stata formalmente ammessa al campionato di Serie D. Si è trattato solo di un interessamento; ma se si concretizzasse sarebbe l'occasione che ho sempre sognato e ho deciso di farmi trovare disponibile".

Una sogno così grande da rinunciare anche alle altre proposte? 
"Avevo un accordo sulla parola con il Lentigione di Romano Amadei, il presidente che avevo avuto al Modena e al quale sono legatissimo. Era anche arrivato Doriano Tosi come direttore sportivo e il progetto da neo promossa in Serie D era molto ambizioso. Ma non ho saputo resistere alla possibilità di tornare al Parma".

Quindi ha rinunciato al Lentigione col rischio di rimanere fermo?
"Sì, è stata una decisione dettata solo dal cuore. Il Parma 1913 potrebbe non iscriversi al campionato o magari la società potrebbe venire rilevata da un'altra cordata. Però per correttezza ho preferito avvisare Amadei dell'eventualità: è rimasto un po' amareggiato e io stesso non ho fatto una bellissima figura, però mi ha capito. Al cuore non si comanda".

Se tutto dovesse andare bene si potrebbe ricomporre il grande Parma degli anni '90?
"Era una squadra fantastica: da neo promossi in Serie A siamo arrivato subito in Europa e poi abbiamo conquistato alcune Coppe storiche. Dalla finale di Coppa delle Coppe vinta a Wembley alla Uefa contro la Juve a Milano".

L'ambiente ideale per far il progetto di un calcio "biologico"? 
"Mi ha colpito molto lo spirito che anima la rinascita del nuovo Parma: è innovati e attraente e spero possa fare da apripista per un calcio diverso. Tra calcioscommesse, partite comprate e processi vari il calcio sta perdendo la sua vera anima. Bisogna far innamorare di nuovo la gente di questo sport".

La ciliegina sulla torta sarebbe la presidenza di Nevio Scala?
"Una persona fantastica. Sono rimasto molto legato a lui negli anni perché oltre all'aspetto sportivo è stato molto importante per me a livello personale, fuori dal campo. Quando avevo qualche problema, mi stava sempre vicino e mi ha aiutato molto".


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