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Tuttosport - Cassano prepara lo sgambetto

di Riccardo Zucchi

La doppietta di Antonio Cassano contro il Parma ha rigenereato il Parma. Come riporta Tuttosport il popolo giallobuù è ai suoi piedi consapevole che le ambizioni dei ducali passano tutte dai piedi di Cassano. Una dipendenza quasi ossessiva, ma i numeri parlano chiaro: con tre gol in due partite (ha saltato la gara d'esordio a Cesena per un problema al ginocchio sinistro) è in testa alla classifica marcatori. E poi, con con il barese in campo, è più facile far maturare gli altri compagni di reparto, come è successo domenica al Bentegodi, dove è sbocciato il talento di Massimo Coda, una carriera tra Slovenia, serie B e C.

In Emilia Fantantonio ha trovato una seconda giovinezza (lo scorso anno 36 presenze e 13 gol), oltre ad un nuovo ruolo, quello di prima punta (il falso nueve ); un ruolo simile a quello che gli cucì addosso il suo primo maestro, Eugenio Fascetti, ai tempi del Bari. Quando Cassano, nel 2001, si guadagnò la chiamata - da 50 miliardi di lire - di quella Roma che oggi è capolista e domani sarà avversaria del Parma al Tardini. L’arrivo alla corte di Fabio Capello fu un investimento voluto fortemente dall'allora presidente Franco Sensi.
Tra Roma e Cassano, la storia fu di amore e odio. Ma anche una delle pagine più belle della vita professionale dell'attaccante barese, il quale ha indossato la maglia giallorossa per quattro stagioni e mezza, collezionando 161 presenze e 52 gol tra campionato e Coppe. Il matrimonio più lungo nella carriera di Cassano, condito da alti e bassi, dalle solite "cassanate", incomprensioni, proteste, espulsioni, ma anche da momenti di grande esaltazione e amicizie più o meno profonde, come quella con Francesco Totti. Fino al chiassoso divorzio del gennaio 2006 quando tra Juventus e Inter (per cui Antonio dichiarò di tifare) la spuntò il Real Madrid. Altri tempi, un altro Cassano. Oggi Fantantonio è un uomo riservato, tutto campo e famiglia, che rispetta la dieta imposta dallo staff medico del Parma e che segue le direttive dell'allenatore, qualunque sia il modulo (4-3-3 o 3-5-2). Il risultato, infatti, è sempre lo stesso: gol, assist e giocate illuminanti. Uno che può vincere una partita da solo. Rigenerato al punto da poter giocare anche due partite in tre giorni, senza battere ciglio, tant'è che domani Donadoni lo riproporrà dal primo minuto, in coppia con Belfodil o con la rivelazione Coda. Anche perché il talento di Barivecchia farebbe qualunque cosa pur di essere in campo contro la "sua" Roma e provare a fare il guastafeste.


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