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Melli: “Tristi per l'ultima in A, ma per il futuro qualcosa c'è. Anche noi abbiamo delle colpe”

di Michele Bugari
Alberto Benaglia/ParmaLive.com

Il team manager del Parma Sandro Melli è stato ospite stasera della trasmissione “Calcio & Calcio”, in onda sulle frequenze di Teleducato, a 24 ore dall'ultima partita giocata dalla squadra crociata al Tardini con il Verona: “Purtroppo ieri è stata una giornata triste, perché c’era la consapevolezza che fosse l’ultima in casa in A, anche se mi auguro che si possa tornare in A il prima possibile. È stata una giornata sofferta da parte mia in particolare, ma anche da parte di gente che non ha avuto un passato nel Parma come il mio, ho visto persone piangere, ho visto addetti ai lavori e anche calciatori davvero molto dispiaciuti e molto provati, perché poi si arriva al culmina di un’annata molto complicata in cui si sono spese tantissime energie soprattutto nervose. Ci si augura tutti quanti che questa sia la settimana più importante e quella definitiva perché arrivi qualcuno che possa salvarci e tenerci in Serie B”.

Sull’andamento della stagione - “Con una società normale, i mezzi tecnici per arrivare quartultimi comunque c’erano obbiettivamente. A mio avviso credo che, come squadra e come dirigenti, fino al 15 novembre abbiamo delle colpe, con qualche attenuante. Ci sono stati dei passaggi che hanno destabilizzato molto l’ambiente dall’interno, a partire dalla mancata licenza UEFA ovviamente. C’è stato un tam tam di notizie che volevano rassicurarci, anche se c’era già la consapevolezza in molti che ci fossero in realtà molte menzogne. Poi anche sul mercato ci sono state delle illusioni, sono state dette tante parole, tante riunioni in cui si diceva che sarebbe stato fatto un tipo di mercato che poi si è concluso con un nulla di fatto. Quindi dall’interno non si viveva un ambiente sereno. La nostra colpa è di non aver mai manifestato alla dirigenza il disagio che vivevamo. L’abbiamo forse presa anche come una scusante inconsciamente. I problemi poi sono aumentati quando al 30 settembre otto big non hanno ricevuto i premi che già erano stati rimandati da un anno e quindi il malumore era davvero crescente. Già il ritiro era stato pieno di giocatori che sapevamo che non sarebbero rimasti, che non erano da Parma. Poi il 15 novembre è caduto il mondo. A mio avviso lì, anche se non era facile, secondo me la squadra doveva prendere una posizione, come per esempio anche la messa in mora per capire come avrebbero reagito presidente e ad, oppure di non far entrare più Leonardi nello spogliatoio, perché una settimana prima aveva giurato sui figli che avrebbero pagato altrimenti se ne sarebbe andato. Dopo aver mancato anche questa promessa la squadra avrebbe dovuto prendere posizione e invece il Parma ha fatto l’errore di continuare a farlo entrare”.

Sul futuro - “Io faccio il team manager, non sono un curatore e non partecipo alle riunioni con i possibili acquirenti. È difficile che il Parma sia acquistato da una nuova proprietà in Serie B, ma non impossibile perché c’è qualcosa. Poi questo qualcosa va sostenuto come abbiamo fatto finora decurtando del 75% il nostro credito. Sono numeri sempre alti, tante persone ancora da convincere, però qualcosa c’è. Non sta a me parlarne come team manager, ma qualcosa c’è, che poi non vuol dire che sia sicuro. Ci sono più realtà interessate al Parma. Poi l’ipotesi della Serie D non è inverosimile ovviamente. Io ho già parlato con la cordata parmigiana e in caso il Parma finisse tra i Dilettanti sono disposto a discutere con tutti per valutare se è possibile rimanere”.

Sulle istituzioni - “Credo che noi siamo stati un po’ uno specchio per far vedere cosa non dev’essere fatto e quindi mi auguro che la nostra storia possa essere di insegnamento per i vertici del calcio. Me lo auguro ed è quello che abbiamo fatto noi parlando con la Lega e con la Federazione. Qualcosa è stato cambiato, le regole sono cambiate e quindi penso che ne abbiano preso atto. Conosco come funziona in Italia, però ci auguriamo di aver fatto scuola a chi ha permesso che avvenisse tutto ciò”.


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