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LIVE! Buffon-Day. Gigi: "Convinto della scelta che ho fatto. Tutti insieme arriveremo all'obiettivo"

di Niccolò Pasta

21.45 -  Si chiude qui l'intervento di Gigi Buffon, che si ferma con i ragazzi in campo a firmare autografi, prima del passaggio sotto la curva a salutare i tifosi.

Un messaggio per i tifosi del Parma:
"Io sono convinto della scelta che ho fatto e sono convinto che insieme arriveremo all'obiettivo prefisso. Però io ho bisogno del loro sostegno perché un giocatore come me, che è già stato a Parma tanti anni, per poter sentirsi a mio agio e provare un coinvolgimento emotivo ancora più forte deve sentire che tutti remiamo dalla stessa parte. Se succederà potremo fare davvero una grande annata".

Scorrono video di ex compagni, tra cui Cannavaro:
"Fabio vinse il Pallone d'Oro perché fece un Mondiale strepitoso, non mi rubò nulla. E' qualcosa che mi avrebbe fatto piacere vincere, ma l'ha vinto qualcuno che l'ha meritato e quindi giù il cappello e complimenti".

Cosa provi Gigi?
"In questi giorni ho sentito Tino Asprilla che ogni giorno mi diceva di tornare. Poi Gigi Apolloni, Vistone, Ciccio Melli e Fabio Cannavaro. E anche Hernan Crespo. Parma era una seconda casa per tutti noi, ti accoglieva e ti faceva sentire uno di Parma. Fulgoni è stato il mio maestro e a cui devo gran parte della mia fortuna calcistica. Anche lui ha iniziato a stalkerizzarmi da una ventina di giorni. Non volevo illuderlo, è una persona a cui sono molto affezionato e ci sentiamo spesso, riesce a darmi quell'energia che a volte puà mancare. Però finché uno sportivo come me ha qualcosa da dare, a cause che rappresentano qualcosa per te è sempre il momento di battere il ferro".

Ritroverai Enzo Maresca, a cui piace impostare dal basso:
"Negli ultimi anni il ruolo del portiere si è evoluto, con richiesta di impostare e costruire. Secondo me ho tanto orgoglio e non mi piace fare brutte figure, così mi sono fatto mandare dei video di come giocava il City U23, per capire cosa mi chiederà il mister"

Come affrontare la prossima stagione?
"Parma mi ha ricaricato le batterie ed ora dobbiamo ripartire tutti con i sacchi pieni di entusiasmo. La Serie B l'ho già fatta e nelle prime dieci partite faticammo per calarci nella parte. Dovremo stare con le antenne belle dritte per non sbagliare":

Cosa è stata Parma per te?
"Parma è stata l'isola felice per tutti quei giocatori che sono passati negli anni '90, quel sogno a cui nessuno poteva resistere. Un sogno troppo bello. Finora sono tornato solo allo stadio, ma quando abbiamo giocato a Torino ai dirigenti della Juve ho detto subito: "Ho capito che il Parma ha una grande proprietà ed un presidente unico, e questo mi fa grande piacere". E già lì mi era piaciuto perché mi chiese di tornare, ma risposi: "No presidente, la B l'ho già fatta". Più  per non illuderlo che altro, ma il tarlo in testa lo avevo. Poi ho visto qualche intervista in cui si parlava di possibili difficoltà nel tenere giocatori in Serie B, ma il Parma dopo Milan, Inter e Juve è la squadra che ha vinto di più in Italia e la sedicesima in Europa. Sentire di giocatori che storcono il naso per venire a Parma mi ha fatto decidere di dare una mano. Perché Parma a me ha dato una mano per diventare grande, e ora devo darla io per tornare grandi".

In cuor tuo sapevi di voler chiudere qui?
"Non pensavo, perché tante cose si sarebbero dovute incastrare. Ma in questi 20 anni lontano da Parma, in qualsiasi intervista, io penso tutti abbiano potuto capire il mio legame con Parma. Ho tantissimi amici che ho continuato a sentire, dentro di me Parma è sempre stata presente. Ma devo dire che non avrei mai pensato che la vita mi proponesse di poter tornare. Ma la mia determinazione mi ha regalato l'opportunità di tornare qua e giocare per questa maglia".

Numero 1 e maglia rossoblu come quella della stagione 1998-1999 per Gigi Buffon, che riprende la parola: "Io sto provando quello che andavo cercando e quello che sapevo questa scelta mi avrebbe dato. Dieci giorni fa quando è arrivato il mio procuratore a parlarmi e abbiamo messo sul piatto "le opportunità l'ho fermato e gli ho detto: "Mi conosci e se continuo è per andare a Parma. So che è l'unica scelta che mi può emozionare e dare energia". Io se provo un coinvolgimento emotivo sono ancora un portiere forte forte".

Un consiglio ai più giovani? 
"Sempre umiltà e voglia di lavorare con un obiettivo che deve essere il perfezionamento. Io penso di essere migliorato molto tra i 38 ed i 43 anni, quindi non bisogna mai smettere di voler migliorare".

Arrivi a Parma a 13 anni: "Il primo giorno di Parma lo avrò impresso fino a 95 anni. Arrivai in anticipo e con i miei genitori venni a vedere lo stadio e nella mia testa di bimbo pensai se mai avrei avuto la possibilità di giocare in questo stadio, e dopo 4 anni arrivò. Il debutto? Avevo una gioia talmente grande di farmi conoscere dalla gente di Parma, che solo in parte mi aveva visto nel settore giovanile. Ma volevo dimostrare tanto ai tifosi e penso che quella sia stata la giornata più bella e importante della mia carriera".

Entra sul prato del Tardini Gigi Buffon, tra gli applausi dei tifosi, con una bandiera crociata in mano E "Bella" di Jovanotti come colonna sonora: "In un giorno dei primi di giugno, torno da Milano e mentre passo da Parma parte questa canzone, che ascoltavo sempre da ragazzo. Quando l'ho sentita ho pensato: "Secondo me Gigione la scelta è fatta".

Prendono la parola Monica Bertini e Fabrizio Romano, che conducono la serata, in mezzo ai tanti bambini del Parma Academy Summer Camp. A seguire l'ingresso in campo di Kyle Krause, a cui spettano le prime battute: "E' sicuramente una serata molto entusiasmante, vedendo i tifosi qui allo stadio. Non vedo l'ora di vederli, ancora più numerosi, durante le partite del Parma. E ovviamente questa è una serata molto speciale, resa ancora più speciale dalla vostra presenza. Penso che chiunque abbia la possibilità di diventare proprietario di una squadra come il Parma non possa non pensare a Gigi Buffon. L'ho incontrato per la prima volta negli spogliatoi a Torino, è stato un momento speciale per me. Ho sfruttato la possibilità di mettergli la pulce nell'orecchio chiedendogli di tornare e la mia prima impressione è stata quella di essere davanti ad una leggenda del calcio. E mi sono ritenuto molto fortunato di essere in compagnia di una persona che mette energia in quello che fa ogni giorno. E la mia speranza era quella che lui prendesse la pulce in modo serio. Credo di potermi esprimere a nome della città e della tifoseria nel dire che abbiamo riportato a Parma un campione che ha permesso a Parma di vincere un trofeo europeo ed essendo uno dei più grandi portieri al mondo Gigi riesce a dare valore e testimonianza della grande storia del Parma".

20.50 - Tutto pronto per la presentazione al pubblico di Gigi Buffon, con i mille tifosi a cui è stato concesso l'accesso che stanno occupando le gradinate del Tardini. Ancora dieci minuti di attesa e poi il ritorno sul prato del Tardini di Superman Buffon.

20.22 - Si chiude la conferenza stampa. 

Ci sono generazioni che non l'hanno mai vista giocare a Parma. A loro cosa sente di dire?
"Mi sento di dire che se ho fatto questa scelta l'ho fatta anche perché anche loro potranno dire che Buffon ha giocato nella loro squadra del cuore, ed è una cosa molto forte per me. Secondariamente, tra le motivazioni ce ne sono tantissime: me ne viene in mente una mentre parlavo con mia moglie, e il fatto che i miei figli non mi conoscano nel Parma e sappiamo poco o nulla di quanto ha rappresentato per me, mi disturbava. E' un patrimonio che come padre devo dare ai miei figli. Ho detto a mio figlio che tornava a Parma e lui mi ha chiesto 'ma come vai a Pamrma?' Lì ho pensato che dovevo tornare, per farglielo capire. Spero che i miei figli vengano stimolati ad un'idea di analisi del perché si fanno queste scelte. Anche che mia moglie non mi avesse mai visto a Parma ha influito, volevo farglielo vedere".

Nel '95 lei esordisce, cosa le dicevano i vecchi e cosa porterà ai giovani?
"
Non ci sono modelli applicabili nel presente perché sono cambiate le generazioni ed è cambiato il modo di interagire negli spogliatoi. Una cosa che mi ha stimolato e che mi ha colpito nell'orgoglio. Ho sentito per curiosità la presentazione di Maresca in cui diceva che voleva giocatori che volevano rimanere. Nella mia testa questa cosa mi ha dato fastidio, perché significa che molti non sanno cos'è il Parma e la sua storia, non sanno che il Parma è il 16esimo club in Europa in quanto a trofei e il quarto in Italia. Questo valore va fatto emergere, questa storia è abbastanza vicina e il valore anche dei giocatori che ci sono ora devono sapere dove vengono. Per sentirsi coinvolto va conosciuta la storia, altrimenti si fa fatica a poter dare il meglio". 

Per vincere servono valori, è giusto costruire su questi valori per tornare in Serie A?
"In generale bisogna dare uno sguardo al passato e prendere le cose migliori, senza metterci di traverso sul presente e sul futuro. Quello che dice è vero, ma non più tardi di 7 giorni fa, un giornalista mi ha chiesto perché andassi in B. Gli ho detto che anche lui sta perdendo umiltà, ha perso di vista le cose. Poi mi fate la romanzina sulla Superlega e poi Buffon gioca in B e mi chiedi cosa vado a fare? Dopo cinque minuti mi ha mandato un messaggio più congeniale". 

Dove prende le energie per affrontare un calcio così cambiato nei protagonisti?
"Non voglio dare giudizi perché poi probabilmente andrei fuori tema e direi cose imperfette e sgradevoli. Non mi interessa fare queste analisi. Io voglio costruirmi le cose a mia immagine e somiglianza, e poi decidere se affrontarle o no. Io sono nato tanti anni prima dei miei compagni, ho un background diverso e so anche che se mi levo determinate emozioni, io non posso giocare perché vado incontro a figure pessime. Con quelle emozioni, so che sono forte forte".

Lei ha fatto la B da campione del mondo, che ricordi ha?
"Per me fu un anno divertente, ma anche per molti ragazzi che lo hanno condiviso con me. Del Piero, Trezeguet, Camoranesi, Chiellini, Marchisio, ci siamo riappropriati ad una dimensione calcistica che ti ha avvicinato al calcio. Noi in quella stagione eravamo talmente forti che potevamo fare i globetrotter, e ricordo anche che nelle prime dieci il calarsi in una mentalità diversa ci risultò difficile. Pareggiammo qualche partita, e questo mi fa alzare le antenne sin da adesso. So a cosa si andrà incontro, ci vorrà molta umiltà e determinazione". 

Sulla Nazionale, i mondiali sono un tuo obiettivo?
"Non può essere un mio obiettivo, perché alla fine è iniziato un corso nuovo, di giovani e credo che un allenatore che sta facendo benissimo come Mancini deve avere la serenità di chiedere chi vuole e i giocatori che gli diano più fiducia. Quello che invece io ho lanciato a me stesso di andare al Paris, a questo punto non si molla la presa. Si arriva fino al 2022 all'ottimo livello, cosa faranno gli altri è una loro libertà, io fino al 2023 chiedo grandi prestazioni. Se non ci riuscirò amen, questa è la sfida che ho lanciato a me stesso". 

Che cos'è cambiato dal 2006?
"Niente, nel 2006 scelsi la Juve non in B, ma scelsi la Juve. Nel 2021 scelgo il Parma, non la B. Il pallone è tondo, le vittorie valgono tre punti, e chi subisce meno gol torna in A. Io mi diverto sempre, ed è la passione di quello che faccio e che ho dentro, finché l'avrò continuerò". 

Ha seguito la storia recente del Parma?
"Finita Juve-Parma, torno negli spogliatoi e dico ai dirigenti è che so che il Parma è in ottime mani anche se retrocederà. Ho conosciuto una persona che mi ha dato una sensazione di serietà che difficilmente trovi nel mondo del calcio. Il Parma ha un futuro roseo, retrocedere non vuol dire niente. E' stata la prima valutazione che ho fatto ai dirigenti della Juve". 

Che messaggio manda ai tifosi?
"Un messaggio semplice, che la scelta di tornare arriva perché ho il desiderio di condividere con Parma tutta quelli che saranno i risultati della squadra, che spero siano importanti. Nella mia scelta, la loro posizione è stata predominante. Gli attestati di stima sono sempre arrivati quando tornavo, ed ero sempre toccato e mi ha fatto piacere. Io allo stesso modo ho sempre parlato del Parma in maniera entusiastica, ho dato ai parmigiani quanto meritavano. La verità è che in tutte le squadre in cui sono stato sono sempre stato un elemento aggregante, lungi da me dal diventare qualcosa di divisivo, perché altrimenti sarei svanito al primo minuto. Il rispetto, l'amore, la stima vanno conquistati, e da tanti lo sento. Mi sono arrivati tanti messaggi, e mi hanno influenzato". 

Il Parma cercava anche un uomo che facesse crescere la squadra:
"Devo essere sincero, questo tipo di doppia funzione negli ultimi 6-7 anni mi è sempre stata chiesta. Io mi sono sempre concentrato sul discorso campo e nel rispondere lì, che è quello che determina chi sei. Per quel che è concerne il resto, io posso comportarmi per quello che sono. I miei compagni di squadra mi hanno sempre apprezzato, mi piace stare nel gruppo, e mi piace scherzare, essere serio. Io non sono il Pasdaran, sono quello che sono".  

Come è stato il tuo primo impatto?
"In città non sono ancora stato, sono stato allo stadio e la prima emozione è che sono passati vent'anni ma mi sembrava ieri. Mi è venuta emozione, orgoglio, e credo che in pochi possano dire di essere tornati in un posto ad alti livelli dopo vent'anni. Quelli normali fanno 10 anni di carriera, io torno e ho obiettivi importanti con la società e la dirigenza, che ha avuto tanta fiducia in me. Per chi ha tanta fiducia in me, io posso ripagarla". 

Cos'è cambiato in questi vent'anni?
"E' cambiato l'uomo Gigi, inevitabilmente quando passi da 23 a 43 c'è una fase di maturazione che se non fosse emersa sarebbe stato preoccupante. Il mio aspetto guascone e irriverente sono riuscito a dominarlo e lo tengo per autoalimentarmi. Ho bisogno di quel ragazzo, di quei sogni". 

Quante volte ha chiamato Maresca?
"Ci siamo sentiti 2-3 volte, ma per aspetti prettamente tattici. Prima avevo bisogno di una ventina di giorni per ricaricare le pile e fare la scelta che poteva emozionarmi di più. Posso dire di essere un portiere forte forte se il mio coinvolgimento è totale, altrimenti rischio brutte figure. Per me Parma è la scelta perfetta e ideale per l'ultima sfida". 

Questa scelta che messaggio è?
Buffon: "Con questa scelta, l'unico messaggio che ho dato a me stesso, e non agli altri, è quella di conoscermi profondamente e sapere che se non ho coinvolgimento emotivo in quello che faccio, le cose non mi riescono perfettamente bene come sono abituato. Ho pensato 20 giorni per le opportunità che avevo, finché in una giornata mi è salito come uno starnuto, ho mandato un messaggio a mia moglie e le ho detto che saremmo andati a Parma. Lei non se lo aspettava, ma si fida di me e delle mie sensazioni".

Prende la parola il presidente Kyle Krause: "Oggi ho pensato, che ne faccio di queste bottiglie? Per ora mi limito a spostarle (ride, ndr). Oggi è una giornata entusiasmante, per me, la mia famiglia e i nostri tifosi. Quando ho avuto la fortuna di comprare il Parma, sicuramente ho pensato 'Cosa sarebbe se riuscissimo ad acquistare Gigi Buffon?'. Non abbiamo riportato a Parma solo uno dei più grandi portieri al mondo, ma anche uno dei giocatori che con il Parma hanno vinto un trofeo europeo. Ho avuto la possibilità di incontrare Gigi dopo la partita con la Juventus a Torino, e gli ho chiesto che facesse la prossima stagione. E Gigi mi ha risposto con il suo sorriso, ma intanto gli avevo messo la pulce nell'orecchio. Questo è un momento storico per il Parma, abbiamo fatto firmare un modello, un leader, un grandissimo uomo. 

19.36 - Ancora qualche istante d'attesa prima dell'inizio della conferenza. Con Gigi Buffon sarà presente il presidente Kyle Krause. 

19.20 - Dieci minuti e la conferenza avrà inizio: dalla sala stampa dello Stadio Tardini è tutto pronto, manca solo l'arrivo di Superman Buffon. 

18.50 - Gigi Buffon è già arrivato al Tardini, sorridente, pronto ad iniziare la nuova avventura. Tra poco più di mezz'ora la conferenza stampa del portierone di Carrara. 

18.30 - Amiche ed amici di ParmaLive.com, ci siamo, è il Buffon-Day! A distanza di vent'anni, Gigi Buffon torna a vestire la maglia del Parma, chiudendo un cerchio aperto nel lontano 1995, con l'intuizione di Nevio Scala di dare una chance a quel giovane diciassettenne che aveva rubato l'occhio a tutti. Come sempre, ParmaLive.com vi accompagnerà in ogni passo del ritorno del campione del mondo 2006, e tra circa un'ora potrete seguire qui, in tempo reale, la conferenza di ritorno di Super Gigi. 

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