.

Gagliolo: "Nazionale emozione fortissima. Col Parma stiamo facendo meglio dell'anno scorso"

di Giuseppe Emanuele Frisone

Riccardo Gagliolo, difensore del Parma, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sportweek, inserto della Gazzetta dello Sport. Qui si è raccontato, parlando anche dei momenti più bui della sua carriera: "A 22 anni stavo in D all'Imperia, avevo perso ogni speranza di farcela. Prima, tra una partita e l'altra, mi arrangiavo lavorando nel bar di uno stabilimento balneare di un amico e organizzando serate in discoteca. L'esordio in Nazionale è stata un'emozione fortissima, paragonabile solo a quella dell'esordio in Serie A. Il sogno di mio nonno era vedermi vestire la maglia del suo Paese. Quando ho esordito c'era anche lui: da Sundsvall a Stoccolma sono quasi tre ore di treno. Era quasi più agitato di me. Mi sono tatuato la gara della finale playoff col Lecce: 16 giugno 2013. Da quel giorno mi sono sentito un calciatore". E a Parma ha trovato Kulusevski: "Non l'ho preso in giro per la Juventus, meritava questa occasione. Dal primo giorno ho capito che era uno fuori dal comune: nonostante i suoi 19 anni è un giocatore maturo, ha forza fisica invidiabile e grande intelligenza. E' un ragazzo d'oro e non si è montato la testa. Ibra? Ho puntato alla Nazionale anche per giocare con lui, ma nel frattempo l'ha lasciata. Vorrà dire che lo incontrerò in Milan-Parma, gli chiederò la maglia a fine partita. Con il Parma stiamo facendo meglio dell'anno scorso, soprattutto sotto il profilo del gioco. Sfruttiamo la velocità degli attaccanti, ma non siamo solo contropiede".


Altre notizie
PUBBLICITÀ