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Fabio Cannavaro: "Italia segui la strada cinese. Qui è tornata la vita"

di Alessandro Tedeschi

"La strada è quella cinese, non ci sono dubbi. Bisogna stare a casa, punto e basta. Poi ci sarà il tempo per tutto, anche di tornare a giocare a calcio", così Fabio Cannavaro, tornato da poco a Guangzhou, intervistato da Il Mattino. "Da quando sono andato via è cambiato tutto. Ed è un segnale di fiducia anche per noi in Italia. Il giorno che sono andato via, sulla strada che porta all'aeroporto ho trovato almeno 10 posti di blocco della polizia che fermavano le persone per controllare la febbre. E a ogni posto di blocco c'era un ambulanza perché se avevi qualche decimo ti portavano in ospedale, costringendoti all'isolamento. Era una città spettrale, nonostante di casi di contagio non ce ne fossero stati tantissimi. Ora è tornata la vita, dal terrazzo sento le voci delle persone che passeggiano, gente che va ai ristoranti, le luci accese dei locali. L'emergenza sembra alle spalle. Ma anche a Wuhan: ho appena visto un telegiornale che mostrava le immagini delle fabbriche che riaprono".


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