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Darmian: "A Parma sto bene, sono felice. Qui c'è un bel gruppo"

di Vito Aulenti

Intervenuto in diretta sul profilo Instagram di Manuel Iori, il laterale crociato Matteo Darmian ha risposto alle curiosità del centrocampista del Cittadella, col quale ha condiviso l'esperienza di Torino nella stagione 2011-2012.

 A Torino ti chiamavamo "Il Polpo".
"Da quell'anno sulle mie scarpe c'è sempre scritto "polpo".

Come stai a Parma?
"Molto bene, qui si sta bene. Sono contento".

Hai trovato un bel gruppo in Emilia.
"Sicuramente. Manca Valerio (Di Cesare, ndr), ma va bene (ride, ndr).

Era da due anni che ti aspettavamo in Italia.
"Anch'io aspettavo di tornare".

Chi è stato il primo a convocarti in Nazionale?
"Prandelli. Poi mi hanno chiamato anche Conte e Ventura".

Giochi ancora alla PlayStation?
"Ho mollato un pochettino, ma ricordo tante belle serate assieme a giocare. Io non ero un granché, me la cavicchiavo. Anche qui sono 'malati' di Play".

I giornali inglesi ti hanno accolto benissimo dopo il tuo esordio col Manchester.
"E' stato bello, mi hanno eletto migliore in campo. Era la mia prima a Manchester, è stato figo".

Come è arrivata la chiamata da Manchester?
"Me l'ha detto il mio procuratore mentre ero in vacanza a Cuba. Non ci ho pensato due volte. Ricordo che sono stato per due giorni chiuso in ufficio: non potevo vedere la squadra finché non era tutto a posto a livello contrattuale".

Che esperienza è stata?
"Fantastica, la rifarei subito. Lì c'è una cultura completamente diversa. Io sono arrivato con Van Gaal, un bel martello. Poi è arrivato Mourinho".

Com'è Mou?
"Ha grande personalità, odia terribilmente perdere. Ho giocato poco, però avevo un bel rapporto con lui, è una brava persona. Con me parlava in italiano".

Barillà è un bel personaggio, eh?
"Sì, come ti ho detto siamo un bel gruppo".

Qual è il trofeo a cui sei più legato?
"L'Europa League, perché ho giocato la finale da titolare".


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