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Calaiò: "Voci su Matri e Caputo, ma sono sempre stato tranquillo. La A? Sarebbe fantastico"

di Vito Aulenti

In una intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, l'attaccante crociato Emanuele Calaiò ha parlato dell'inizio di stagione del suo Parma: "Siamo partiti tutti a rilento. C’erano tanti giocatori nuovi e dovevamo conoscerci. Infatti poi siamo migliorati e ora c’è una buona intesa con tutti. Concorrenza? Si parlava di Matri, Caputo, poi è arrivato Ceravolo. Io sono convinto delle mie possibilità, sono sempre stato tranquillo, a 35 anni confermo che se sto bene fisicamente non ci sono problemi. E poi non devo dimostrare nulla a nessuno, vado in campo per divertirmi, senza tensioni. E’ la mia forza. Al di là dei gol, credo di essermi fatto apprezzare anche per l’impegno. E so anche che io non posso essere il futuro, quindi ho capito la scelta della società. Io in Lega Pro per il Parma? I soldi contano relativamente, ho sempre scelto i progetti. Anche dopo Pescara, a 23 anni, mi volevano in A ma ho scelto il Napoli in C. E l’ho fatto altre volte, anche a Parma sono venuto per questo, per vincere. I fischi di Palermo? Non mi sono sorpreso, anche se mi è dispiaciuto. Ho giocato nel Catania perché sono un professionista, non un tifoso. E so io perché non ho mai giocato nel Palermo: Zamparini faceva fatica a prendere palermitani. I tifosi tante cose non le sanno e criticano... Ma da tifoso un palermitano lo sosterrei sempre, anche se avversario. Se penso ai 100 gol in B e ai 200 in carriera? Ai 100 in B sì. Trenta gol invece sono tanti... Però ho il contratto fino al 2019, e non mi fermerò perché ho passione e sto bene. A proposito: sono un rompiscatole con i fisioterapisti, lasciatemeli ringraziare. La mia quarta promozione in A col Parma? Sarebbe una cosa fantastica. Non abbiamo l’assillo di vincere, ci sono 3-4 più forti di noi e c’è il Venezia che è la squadra ideale per la B. Ma chissà...".


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