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Apolloni a PL: "Il Parma mi è rimasto dentro, sta facendo bene. Lucarelli simbolo della rinascita"

di Redazione ParmaLive
Fonte: intervista di Aurora Levati

L’ex difensore e freschissimo ex allenatore crociato, Gigi Apolloni, è intervenuto ai nostri microfoni per parlare di diversi temi, non ultimi la situazione di Modena e il record di capitan Lucarelli, suo ex giocatore nell'avventura in D e Lega Pro.

Mister lei è arrivato a Parma subito dopo il fallimento. Cosa pensa della vicenda di Modena?
"Sicuramente dispiace molto per ciò che è accaduto a Modena, dopo Parma, e ancora di più perché purtroppo è l’ennesimo episodio che testimonia che nel calcio italiano c’è qualcosa che non funziona nei vertici. Le avvisaglie di questa situazione ci sono state, con le diverse rinunce, forse nella speranza di attirare l’attenzione da parte di qualche investitore, ma hanno atteso troppo. Dispiace ancora di più perché ci sono in mezzo anche intere famiglie, come è successo a Parma, e in più la passionalità e il cuore dei tifosi, che sono componenti importanti per le società, la quale viene a mancare per mancanza di serietà di altri".

Passiamo al Parma: Lucarelli ha superato ogni record con 312 presenze in maglia crociata, anche più di lei in Italia. Come definirebbe le sue presenze in maglia crociata?
"
Per me è stata un’esperienza di vita non solo per aver giocato, ma anche per aver raggiunto determinati obiettivi sia a livello nazionale che internazionale. Sarò sempre grato a Parma perché mi ha permesso di farmi conoscere".

Ha una partita che ricorda per qualche particolare motivo?
"Di partite ce ne sono tante… dalla prima partita di Zeman contro il Real Madrid, la partita che vincemmo sempre con la squadra madrilena nel ’87, poi la vittoria del campionato di B contro la Reggiana nel 1989 e tutte le varie finali che abbiamo disputato a partite da quella di Copenaghen, Wembley oppure a Milano contro la Juventus. Ci sono davvero tantissime partite meravigliose, ma forse quella più importante è stata la promozione in A, prima vittoria del campionato e il coronamento del sogno di un ragazzo".

Vuol dire qualcosa ad Alessandro?
"Lucarelli è stato ed è simbolo della città a livello calcistico, ma non solo. È rimasto dopo il fallimento e si è preso a cuore tutto ciò che era successo l’anno precedente, quindi in qualche modo è stato il “promotore” della rinascita. È stato grazie poi agli imprenditori di Parma che hanno deciso di far risorgere dalle ceneri questa squadra che questo è avvenuto, e il capitano è stato il simbolo per queste persone, che si sono fidate totalmente di lui per rilanciare il Parma e il senso di appartenenza, sentimento condiviso anche dal giocatore crociato pur non essendo della città".

Segue ancora il Parma? Se si, cosa ne pensa dei nuovi innesti e dell’andamento?
"Sì, lo seguo perché mi è rimasto dentro. Sono contento che comunque si stia reinserendo nel calcio che conta. Gli investimenti che sono stati fatti quest’anno sono importanti e stanno facendo, secondo me, un campionato bello, anche se ci sono state partite in cui sono stati in difficoltà. Nella cadetteria bisogna essere molto equilibrati, cioè non perdere la testa nei momenti di difficoltà né esaltarsi nelle vittorie. È un campionato che nasconde molte insidie".

Parliamo un po’ di lei. C'è qualche progetto per il futuro, qualche offerta concreta?
"Per il momento non ho nessun progetto. Sto aspettando quello che possono essere gli eventi, continuando a guardare qualche partita, allenamento e aggiornandomi continuamente. Mi manca il campo e mi mancherà sempre… mi manca molto il fatto di stare sull’erba, di calcare il campo e di vedere i ragazzi che si muovono secondo le direzioni che il mister gli dà e sicuramente il momento clou della gara, sia nel pre sia nel post match. Mi mancano insomma tutte le varie emozioni che si creano attraverso la competizione". 

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA


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