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La Top X dei colpi sfumati - secondo posto, Figo e il pre contratto firmato

di Niccolò Pasta

I trasferimenti di Luis Figo hanno sempre fatto discutere. Se il suo passaggio dal Barcellona al Real Madrid ha fatto storia, con la testa di maiale tiratagli dalle tribune del Camp Nou, in precedenza forse, il talento portoghese, pallone d’oro nel 2000, si era anche superato. E’ l’autunno del 1994 quando il grande e ambizioso Parma bussa alle porte dello Sporting Lisbona per quel giovane talentino in rampa di lancio. I ducali avveravano già trattato con l’agente del portoghese José Veiga, e nel dicembre di quell’anno firmarono un pre contratto con il giocatore, ben felice di approdare in Italia, e una cifra simbolica di due miliardi allo Sporting. Poco prima però, lo Sporting aveva ricevuto un'offerta di sei miliardi e mezzo dalla Juventus, che prometteva di acquistare il giocatore nel giugno seguente. Il club portoghese obbligò Figo a firmare un pre contratto con la Juve, ma l’allora ventiduenne non aveva alcuna intenzione di sposare la Juventus, e nonostante la firma lo fece sapere alla triade bianconera. A quel punto però, Figo aveva firmato due contratti con due squadre diverse.

Come immaginabile si alzò un polverone senza precedenti: qual era dunque il contratto valido? Figo insistette, lui voleva giocare per il Parma e non nella Juventus, a cui inviò anche una lettera per sancire la rottura dell’accordo precedentemente siglato. A quel punto la Juventus, con la paura che intervenisse la FIFA e diffidasse entrambi i club, decise di incontrarsi con il Parma in territorio neutro, a Milano, per discutere del futuro del portoghese. Si arrivò ad un contratto, voluto da Luciano Moggi, che annunciava che nessuna delle due squadre avrebbe tesserato Figo in quell'anno, né nei successivi due. Di fatto si impediva a Figo di arrivare in Italia fino al 1997, motivo per cui il portoghese nell'estate ’95 firmò poi per il Barcellona.

“Quando giocavo con lo Sporting Lisbona, la società portoghese trovò un accordo con la Juventus per il mio trasferimento, io mi arrabbiai per tutto ciò e firmai col Parma. Il contratto valido era quello con il club gialloblu, non con quello bianconero. Fu Luciano Moggi a vietarmi di giocare in Italia per 2 anni, così mi trasferii al Barcellona. Forse era il mio momento fortunato, perché alla fine indossai la maglia blaugrana. Solo successivamente ho capito quanto Moggi influenzasse il calcio italiano” - dirà questo il campione portoghese anni dopo, quando arriverà in Italia, all’Inter. In carriera Figo vincerà tutto, dalla Champions a vari campionati, e chiuderà la sua carriera in Italia, all’Inter, senza mai più avvicinarsi a Parma e Juventus.


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