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All'origine dei 12 punti: come, dove e quando il Parma ha mosso la classifica

di Sebastian Donzella

Due vittorie, sei pareggi e sei sconfitte. Il ruolino di marcia dei crociati, in questa prima parte di stagione, per usare un eufemismo, non è stato entusiasmante. I gialloblù, infatti, sono riusciti a racimolare solamente 12 punti in 14 gare, mantenendosi appena due lunghezze sopra la linea di galleggiamento che divide la permanenza in A dalla retrocessione in Serie B. Guardando il calendario di questa prima parte di stagione, è da notare come il Parma abbia ottenuto punti contro avversari sulla carta inavvicinabili, perdendo poi gare ampiamente alla portata. Ma come sono arrivati questi 12 punti? Andiamo con ordine.

I primi tre sono arrivati, tutti insieme, alla terza giornata. Dopo le sconfitte con Napoli e Bologna, i gialloblù si risollevano battendo per 1-0 l'Hellas Verona grazie alla rete lampo di Kurtic. Per il primo pareggio bisogna arrivare al quinto turno: dopo il Ko incredibile e fortemente causato dal Covid con l'Udinese, ecco il 2-2 con lo Spezia. In una rimontona gialloblù firmata Gagliolo ma soprattutto Kucka, con lo slovacco a tempo scaduto ad annullare il doppio vantaggio ligure della prima mezz'ora.

Un segno X che sembra piacere agli emiliani, visto che ne arrivano altri due in rapida successione. Il primo è prestigiosissimo ma grida ancora vendetta: Gervinho ne fa due all'Inter ma Brozovic e Perisic riacciuffano la truppa crociata, con la rete del pari nerazzurro in pieno recupero. Il turno successivo è la volta della Fiorentina dividere la posta in palio con i gialloblù: questa volta è uno 0-0 senza infamia e senza lode.

Due giornate più in là (e con il tris della Roma nel mezzo)  il Parma trova, finalmente, la seconda vittoria, la prima in trasferta. A cadere è il Genoa, sorpreso a fine novembre ancora una volta dalla doppietta di Gervinho. Questa volta i due gol dell'ivoriano bastano a portare a casa i tre punti visto che i rossoblù non vanno oltre il gol di Shomurodov: 1-2 il finale a "Marassi" in quello che sarà l'ultimo successo ducale del 2020.

Novembre, però, non si apre affatto male: ancora una mini-pareggite, ancora tre segni X consecutivi. Il primo, in realtà, ha il sapore della delusione visto che arriva, senza reti, contro il Benevento. Ma la delusione aumenta il turno dopo: ancora un 2-2 a Milano e ancora una volta una rimontona avversaria. Hernani e Kurtic lanciano i gialloblù contro un Milan capolista in piena emergenza ma Theo Hernandez sale in cattedra e riprende gli uomini di Liverani con una doppietta. E, anche questa volta, con il secondo gol avversario giunto a un passo dal fischio finale.

L'ultimo pari, che è anche l'ultimo risultato positivo di quest'anno solare, è col Cagliari: come contro i giallorossi campani, arriva uno 0-0 in terra emiliana. Non entusiasmante ma sicuramente migliore del poker calato dalla Juventus e dalla sconfitta nell'ultima gara dell'anno contro un Crotone già alla disperata ricerca di punti.


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