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PL - Marchionni: "Sogno di tornare a Parma. Ci ho provato anche quest'anno, ma..."

di Vito Aulenti

Ad assistere al derby di domenica scorsa c'era, tra gli altri, anche un tifoso d'eccezione. Stiamo parlando dell'ex giocatore crociato Marco Marchionni, il quale ha parlato in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com del suo passato in Emilia, del suo futuro, ma innanzitutto del match tra Parma e Reggiana vissuto dagli spalti: "Ci tenevo ad esserci, anche perché non mi è mai capitato di giocare quel derby. Volevo provare questa emozione e capire cosa fosse l'incontro con la Reggiana. Per me era importante, perché Parma è stata un capitolo fondamentale della mia vita. Nel Ducato ho vissuto grandi soddisfazioni, anche se poi ci sono stati pure dei momenti un po' tristi: comunque sia, voglio guardare il bicchiere mezzo pieno. Mi piace ricordare il grande feeling che c'era nel gruppo e con la città".

Come hai visto il Parma nel derby?
"Non si è vista una bellissima partita, ma c'è da dire che il campo non ha aiutato la squadra. In ogni caso i ducali ci hanno messo quel cuore e quella grinta che ti portano a vincere gli incontri. Parma ha risposto all'appuntamento come è abituata a fare in determinate occasioni, c'era una splendida cornice di pubblico".

Qual è il ricordo più bello che conservi di Parma?
"Parma mi ha aiutato a crescere, quando sono arrivato in Emilia avevo solo 21 anni. Ma l'anno più soddisfacente, forse, è stato il 2014, quando abbiamo conquistato sul campo la qualificazione in Europa League. Non eravamo una squadra, ma un gruppo di amici. C'erano giocatori importanti come Cassano, Parolo e Gargano, ma ognuno era fondamentale, sia dentro che fuori dal campo. Ci vedevamo spesso: in una settimana eravamo capaci di stare tutti assieme 3-4 sere. Quello ha fatto la differenza. Poi abbiamo trovato anche uno staff tecnico molto preparato, che ha capito quello che eravamo. Se non ricordo male abbiamo fatto 17 risultati utili consecutivi: numeri importanti, che non si ottengono facilmente se non si è una delle 4-5 big. Noi ci siamo riusciti, anche grazie alla tranquillità dell'ambiente ducale".

Pur di provare a salvare il Parma, rinunciasti all'80% dei crediti pregressi:
"Sì, ma purtroppo non è servito a nulla. Se è successo quello che è successo ci sarà un motivo. Ma il problema è stato vedere il Parma in Serie D, a soli due anni dalla conquista sul campo dell'Europa League. Penso sia un po' squallido, però poi Parma ha dimostrato per l'ennesima volta di essere una grande piazza: ha messo da parte tutto quello che le era successo ed è ripartita".

Senti ancora capitan Lucarelli?
"No, ci siamo persi un po' di vista".

Però hai tanti amici a Parma:
"Assolutamente sì, ho tanti amici extracalcistici. Parma mi è rimasta nel cuore. Con Alessio Paini (segretario generale del club emiliano, ndr), ad esempio, sono rimasto in contatto: mi ha sempre aiutato, abbiamo gioito e sofferto assieme. Non ha prezzo trovare persone così, che vogliono soltanto il bene del Parma".

Si era creato un bel rapporto anche con Sandro Melli:
"Sì, e mi dispiace che non sia più lì. Con lui avevo capito l'importanza di giocare a Parma: lì non hai pressioni, ma al tempo stesso sei in una grande piazza con una grande storia. E' difficile trovare persone così nel mondo del calcio".

L'anno scorso si era vociferato di un tuo possibile ritorno a Parma. Che cosa c'era di vero?
"Io ho sempre desiderato tornare a Parma. Ci ho provato anche quest'anno, ma purtroppo non è stato possibile. Tuttavia non condanno nessuno, giustamente ognuno fa le proprie scelte. Sarei voluto tornare per ripagare Parma per tutto quello che mi ha dato nei miei otto anni lì. Sarebbe stato bello tornare a casa, ma penso che le porte non siano mai chiuse. La speranza c'è sempre...".

Hai ancora voglia di giocare?
"Mi diverto ancora, quindi voglio continuare a giocare finché il fisico mi permetterà di competere con gli altri. Non escludo che possa continuare la mia carriera proprio a Parma, dove ho sempre dato qualcosa in più, gettando il cuore oltre ogni ostacolo: quando tornai nel 2013, ad esempio, nessuno pensava che io riuscissi a fare due stagioni a quel livello. E invece... Io non escludo niente, però è chiaro che i matrimoni si fanno in due. Credo di poter dare ancora molto, ho grande voglia".

Seguirai il Parma in questo importantissimo finale di stagione?
"Avendo portato bene con la Reggiana, ho promesso a Scaglia che ai playoff sarò presente. Mi piace vedere il Parma, c'è grande alchimia con la città. La parte più importante arriva ora: ciò che è stato fatto durante la regular season non conta più. Sarà difficile, ma il Parma è il Parma".

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA


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