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PL - Ds Alessandria: "In questa finale viene tutto azzerato. Vince chi rimane più lucido"

di Vito Aulenti

Interpellato da ParmaLive.com, il direttore sportivo dell'Alessandria Pasquale Sensibile ha così presentato la finale playoff col Parma: "Sono gare bellissime da vivere, ancora più belle da giocare. Sono partite stimolanti, alle quali si arriva dopo tante traversie. Probabilmente, sia noi che il Parma avremmo volentieri evitato di giocare questo match, però la storia del campionato ha detto questo. Ci stiamo avvicinando all'appuntamento con consapevolezza e grande meticolosità, perché questi 90' valgono una categoria e il coronamento di undici mesi di sacrifici".

Ci sono delle analogie tra la vostra semifinale e quella del Parma?
"Sì, Pordenone e Reggiana sono squadre a cui vanno fatti i complimenti. Probabilmente, in finale sono arrivate le squadre con gli organici più strutturati, ma sia Pordenone che Reggiana ci hanno creato non poche difficoltà. L'epilogo dei rigori per il Parma farebbe pensare ad una prestazione veramente importante dei ramarri e magari ad una performance "minore" dei granata, ma non è così, perché sono state due semifinali davvero molto competitive".

Entrambe le squadre meritano la B in egual maniera?
"Molti dicono che Parma e Alessandria sono le più forti in assoluto, ma io non dimenticherei il Lecce, squadra che abbiamo eliminato non senza qualche grattacapo. La storia dei campionati di Parma e Alessandria è diversa, nel senso che noi per sette mesi sembravamo già aver archiviato l'epilogo finale, e invece poi c'è stato un crollo verticale. I crociati hanno tenuto botta, competendo per il primo posto fino ad un certo momento della stagione: poi, però, il Venezia ha preso il largo. C'è anche da mettere in evidenza che tre delle quattro semifinaliste vengono dal Girone B, perciò questo fa pensare ad un maggiore equilibrio nel raggruppamento del Parma. Tuttavia queste partite sono l'epilogo di undici mesi di percorso, quindi mi sento di poter dire che, a questo punto della competizione, i valori e le storie, anche recenti, tendano ad azzerarsi".

Si è quindi azzerata completamente anche la vostra delusione per il rocambolesco finale di stagione?
"Sì, io sono arrivato alla vigilia dell'ultima partita di campionato. Quelle sono state due settimane molto complicate a livello ambientale, però non abbiamo fatto altro che focalizzarci sul lavoro quotidiano. Da quando sono arrivato, gli unici a parlare siamo stati io e mister Pillon: non certo per un silenzio stampa, ma per ridurre al minimo qualsiasi dispersione di energia. Ho trovato dei ragazzi molto seri, con una cultura del lavoro profonda. E ora quel periodo è alle spalle: lo dimostra il ritrovato entusiasmo della nostra gente, la quale ci sta dando un grande supporto".

Che cosa cambia nell'affrontare una squadra con gli stessi obiettivi e le stesse pressioni, piuttosto che una che non ha nulla da perdere?
"Cambierà la capacità di mantenere la lucidità in funzione della lettura dei 90'. Queste sono partite che spesso vengono determinate da episodi, nel corso dei 90' può cambiare più volte l'inerzia della gara. Io credo che la squadra che saprà rimanere più lucida, alla fine riuscirà a prevalere".

Per la perdente, si potrà parlare di annata fallimentare?
"Purtroppo in Italia chi arriva secondo, fallisce. Però, qui da noi c'è una proprietà che, pur vivendo tutto con passione, non perde mai la lucidità. In questo momento non vogliamo neanche lontanamente pensare ad una eventuale sconfitta, siamo concentrati per cercare di vincere: qualora non ci riuscissimo, cercheremmo di metabolizzare il ko nel più breve tempo possibile per ripartire più forti di prima".

Quanto peseranno le assenze in questo incontro?
"Questi sono organici talmente ampi che gli allenatori non potranno certo appellarsi alle assenze per trovare degli alibi. Noi abbiamo giocato spesso con diffidati, e non abbiamo mai fatto calcoli in questo senso: abbiamo vissuto sempre partita per partita, perché abbiamo profonda fiducia in tutti i giocatori che compongono la nostra rosa. Non so che ragionamenti facciano a Parma, ma non mi riguarda. Noi abbiamo tutto sotto controllo".

A livello di panchina, voi forse avete qualcosa in più:
"Non voglio essere io a dire se in questo siamo superiori o meno, perché mancherei di rispetto ai giocatori del Parma e a chi ha costruito la squadra. So però che mister Pillon ha a disposizione un organico molto molto profondo e competitivo, composto da ragazzi seri e coinvolti. Nel calcio sono tanti che prendono la paternità delle cose belle. Io, invece, voglio sottolineare che questa squadra l'ho ereditata da un signore che risponde al nome di Giuseppe Magalini: l'allestimento dell'organico è tutta roba sua, io mi sto limitando a gestire".

Ironia della sorta, Evacuo potrebbe riscattare una stagione deludente proprio contro il "suo" Parma:
"Sì, questi sono i giochini che di tanto in tanto si diverte a fare il calcio. La situazione è molto molto particolare per Felice: giocherà una finale contro la squadra che detiene il suo cartellino. Ma non voglio dedicare neanche una frazione di secondo per fare alcun tipo di discorso al riguardo, perché Evacuo, oltre ad essere un ottimo calciatore, è anche un grandissimo professionista e un grandissimo uomo".

Il 30 giugno tornerà a Parma?
"Il suo futuro lo determina il Parma, nel senso che lui tornerà in Emilia per fine prestito. Non esiste un diritto di riscatto, in questo caso il prestito è secco. Dopo il 1 luglio sia noi che il Parma faremo le dovute valutazioni, al 99% legate all'esito di stasera".

Potrebbero esserci altre trattative col Parma?
"Io non ho dedicato un solo secondo al capitolo trattative, anche perché cambia il mondo nel dover allestire una squadra in B o in Lega Pro. Ci penseremo da lunedì".


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