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PL - Susic: "Parma, si riparta dall'ossatura. Non serve stravolgere..."

di Donatella Todisco

Quest'anno il cammino del Parma in Serie B è terminato nel turno delle semifinali playoff. I crociati sono stati eliminati dal Cagliari in virtù della vittoria casalinga dei sardi della gara di andata e del pareggio a reti inviolate ottenuto sabato sera. Abbiamo contattato Massimo Susic per fare un'analisi della sfida tra le due squadre al Tardini e per fare una riflessione sul futuro della squadra ducale. Ecco le parole dell'ex difensore crociato e attuale allenatore, ai microfoni di ParmaLive.com.

La stagione del Parma è terminata nella gara di semifinale playoff di ritorno. Al Tardini i crociati hanno impattato 0-0 contro il Cagliari. Quale la sua considerazione a riguardo?
“Penso che l’eliminazione dai playoff sia stata maturata a Cagliari. I crociati, vincendo 2-0, avevano la situazione a loro favore. Purtroppo nel secondo tempo i sardi sono riusciti a ribaltare la partita. Nonostante la tifoseria crociata abbia incitato il Parma tra la semifinale di andata e quella di ritorno e abbia caricato la squadra ducale prima dell’ingresso in campo, tutto ciò non è bastato. Purtroppo nella partita di sabato sera al Tardini la squadra ducale si è confrontata contro la squadra sarda che probabilmente ha meritato il passaggio alla finale. Sia il Parma che il Cagliari sono state costruite per vincere il campionato ma entrambe si sono trovate a disputare i playoff. Probabilmente la squadra sarda in questo momento ha un allenatore con molto più esperienza. Penso che questo fattore possa aver fatto un po' di differenza. Mi dispiace rivedere il Parma anche il prossimo anno in Serie B. Inoltre nel prossimo anno ci sarà il derby con la Reggina e speriamo che sia l’anno buono”.

Cosa è mancato al Parma per avere la meglio sulla formazione sarda?
“Posso commentare la situazione giudicando dall’esterno. Per me la rimonta subita dalla squadra crociata a Cagliari nel secondo tempo potrebbe aver influito nella gara di sabato sera al Tardini a livello mentale. Secondo me la sconfitta dell’andata ha condizionato l’andamento della partita in casa”.

Quali aspetti salvare di questa stagione e quali secondo Lei sono da migliorare?
“Penso che negli ultimi due anni la società abbia cercato di fare sempre le cose molto bene. Purtroppo non si è raggiunto alcun traguardo. Per me la presidenza dovrebbe tirare una linea e valutare i resoconti di questi anni di B: quanto si è investito e rapportarlo ai risultati “zero”. In realtà in primis il risultato auspicato era quello della vittoria del campionato, in seguito quello di cercare di vincere i playoff. All’inizio di questi due anni si è sempre costruita la squadra per vincere il campionato. Per questo se io fossi stato il presidente, dopo due anni avrei tirato una linea e avrei chiesto spiegazioni a chi ha gestito la società. Io l’ho detto più di una volta che questa società, purtroppo, ha fatto un grande errore: quello di eliminare i parmigiani dalla società. Questo è un grandissimo errore che persiste tuttora. Al contempo occorre avere anche l’umiltà di ammettere di aver sbagliato, però mi sembra che queste persone non abbiano quest’umiltà. Come già detto in precedenza, penso che ognuno pensi ai propri interessi. Penso che occorra trovare giocatori che conoscano la Serie B e che sappiano lottare in questa categoria”.

Nella gara di sabato sera tra le note positive del Parma ci sono Camara e Bonny che nel secondo tempo hanno creato più incisività alla manovra crociata. Occorre puntare su di loro in futuro?
“Penso che le valutazioni debbano essere fatte non solo in base ad un’unica partita ma nell’arco dell’intera stagione. Io penso che sia Camara che Bonny abbiano delle buone basi, non è tutto da scartare. Al contempo, però, sicuramente qualcosa è mancato. Probabilmente, come detto in passato, è opportuno prendere giocatori che conoscano la Serie B, abbiano stimoli e che abbiamo la fame per vincere la serie cadetta. Penso che dall’esterno i tifosi parmigiani abbiano dimostrato senso di appartenenza e vicinanza alla squadra durante tutto l’anno. Loro sono stati sempre vicino al Parma. Ripeto: ci vorrebbe l’appoggio di qualche parmigiano in società”.

Secondo Lei quale potrebbe essere il futuro di Buffon e Vazquez?
“Quest’anno Gigi non ha giocato tantissimo a causa dei vari infortuni. Non è carino dirlo: penso che occorra arrivare ad un punto e decidere di dire basta. Posso esprimermi valutando la situazione dall’esterno: soprattutto quando capita di avere degli infortuni e non ci si riesce ad allenare con continuità. Quando gli infortuni iniziano a essere più di uno, man mano che si va avanti con l’età è più difficile recuperare. Per quanto riguarda Vazquez posso dire che si spera sempre che rimanga un giocatore del genere perché ha dimostrato più di una volta che ha vinto le partite da solo. Per questo costruire la parte offensiva partendo da Vazquez, vuol dire partire già con una buona base”.

Il Parma ha quasi tutti i giocatori di proprietà. Occorre confermare tutti e puntellare la rosa?
“Sicuramente nessuna squadra conferma il blocco al cento per cento. Occorrerebbe valutare dove è mancato qualcosa nei vari reparti quest’ anno. Secondo me una punta al Parma è mancata per fare gol. Inglese, purtroppo, a causa degli infortuni non ha mai giocato con continuità negli ultimi anni. Occorrerebbe trovare una punta che possa fare la differenza. Potrei fare l’esempio di Lapadula. E’ facile parlare da esterno, però è importante avere un punto di riferimento che possa garantire più di dieci gol. Alla fine si vince facendo un gol in più degli avversari. In virtù dell’andamento della stagione, penso che qualcosina sia mancata: probabilmente è mancato qualcosa più nel reparto avanzato rispetto agli altri”.

Da cosa ripartire in prospettiva del prossimo campionato?
“Sicuramente da un’ossatura. Non si deve cambiare e stravolgere la quadra.  Penso che sicuramente mister Pecchia abbia le idee molto chiare dopo quest’annata. Penso che l’ossatura rimarrà quella. Credo che si debba debba intervenire senza fare tanti cambiamenti. Occorrerebbe fare pochi cambiamenti e mirati ma buoni”.

Una sua considerazione sul grande supporto del pubblico del Tardini verso la squadra crociata prima, durante e dopo il confronto Parma-Cagliari...
“I tifosi hanno sempre sostenuto la squadra meno la società. I tifosi hanno sempre sostenuto la squadra ducale e penso che lo faranno sempre. Non credo che i tifosi possano tirarsi indietro: loro lo hanno dimostrato in questi due anni-due anni e mezzo. Il pubblico risponde sempre presenza anche in trasferta a Cosenza e Cagliari. I tifosi sono sempre stati vicini alla squadra. Dopo la partita di Cagliari i tifosi hanno chiesto la possibilità di poter essere vicino alla squadra, in pochi giorni sono stati esauriti i biglietti. Prima della partita di sabato i tifosi hanno fatto il corteo, hanno aspettato il pullman, hanno accolto i giocatori durante il riscaldamento nel Tardini. Penso non ci sia nulla da dire sulla tifoseria ducale: si è comportata in maniera egregia. Al termine della partita i giocatori crociati sono andati sotto la Curva e sono stati applauditi, non sono stati contestati. Nessun giocatore che va via da Parma può dire di non aver avuto il supporto del pubblico”.

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA


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