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PL - Mavilla (Pres. Audace): "Orgogliosi di Traoré e Camara. Chaka ha una tecnica sopraffina"

di Alessandro Tedeschi

La stagione del Parma non è andata come società e tifosi si auguravano, ma il progetto giovani che il presidente crociato Kyle Krause ha deciso di sposare è solo all’inizio. E dopo il primo 2003, Daan Dierkcx, i crociati hanno lanciato in Serie A anche il primo 2004, Chaka Traoré. Ieri poi, contro l'Atalanta, è stato il momento del debutto di un altro giovanissimo, il classe 2002 Drissa Camara. Destino comune per Camara e Traorè: entrambi hanno infatti iniziato il loro percorso nel calcio italiano dalla stessa società, l’Audace, storica società parmigiana, per poi passare al Parma e trovare entrambi, nel giro di poche settimane l'esordio prima in Coppa Italia e poi in Serie A. Da loro passerà il futuro del Parma e per parlarne meglio abbiamo contattato il presidente dell’Audace, Luigi Mavilla.

Camara e Traoré, dall’Audace alla Serie A:
“Drissa e Chaka sono arrivati all’Audace a 12 e 14 anni e da subito hanno colpito non solo per il loro indiscutibile talento ma anche per la serietà, l’impegno, l’umiltà e la dedizione con cui entravano al campo, sia che fosse per l’allenamento che per la partita. Hanno iniziato nelle loro categorie di appartenenza, ma dopo pochissimo sono entrati nelle rose delle annate più grandi, giocando sotto leva”.

Tanto talento, ma anche tanto lavoro:
“Ogni giorno, non importava la squadra che stesse facendo allenamento, li potevi incontrare in campo anche solo per trascorrere ore tra loro due ad affinare la tecnica individuale oppure a chiedere di potere partecipare agli allenamenti con i compagni di categorie diverse dalla loro, non importava se più grandi o più piccoli”.

Due ragazzi simili tra loro a livello caratteriale?
“Chaka è un ragazzo timido e un po’ introverso, ma comunque mai isolato e sempre inserito nel gruppo, mentre Drissa è più estroverso e porta sempre tanta serenità e goliardia”.

E invece in campo?
“Chaka è sempre stato dotato di tecnica sopraffina e ha grandissime capacità in fase di possesso palla. All’Audace ha giocato da esterno alto, indifferentemente sia a destra che a sinistra. Nell’1vs1 è fortissimo, immarcabile, ma allo stesso tempo è sempre stato anche generoso nel servire il compagno quando era meglio posizionato di lui. Drissa invece da noi giocava come regista. Ha sempre avuto una grande visione di gioco e ottima intelligenza calcistica. A volte eccedeva un po’ nel trattenere la palla, ma quando la perdeva se la andava a riprendere…”

Un percorso che li ha portati rapidamente al Parma:
“Era inevitabile che da noi si fermassero per poco tempo. Sono infatti entrambi stati subito notati dagli osservatori del Parma e già dalla stagione successiva si sono trasferiti nel settore giovanile crociato. E so che anche a Collecchio si sono distinti da subito sia per le doti tecniche che per l’impegno e le doti umane. E questo li ha premiati, portando entrambi, meritatamente, all’esordio nella massima serie”.

Camara e Traoré fanno parte di una lunga lista di giocatori passati dall’Audace al Parma:
“In ragione anche dell’ottimo rapporto di collaborazione che abbiamo con il Parma, oltre a loro, tanti giocatori cresciuti all’U.S. Audace fanno ora parte del vivaio crociato, sia nel settore giovanile, con audacini nelle formazioni Under 17, Under 16 e Under 15, sia nell’attività di base: sono diversi i piccoli biancoazzurri all’interno delle formazioni Esordienti e Pulcini del Parma”.

Un motivo d’orgoglio per l’Audace. C’è qualcun altro che pensa possa seguire le orme di Camara e Traoré e magari trovare il debutto tra i professionisti nel prossimo futuro?
“Sono orgoglioso del loro percorso nell’ambito di un settore giovanile che ha un progetto di qualità elevata e che si è dimostrato capace di far continuare la crescita degli atleti sino a portarli ai massimi livelli. Per me tutti i bimbi e i ragazzi passati dall’Audace e che sono approdati a Collecchio hanno le potenzialità per raggiungere traguardi importanti nel calcio professionistico come peraltro in passato hanno raggiunto tanti altri audacini: Chaka e Drissa sono infatti solo gli ultimi di una serie importante che parte da lontano nel tempo”.

Nessun nome in particolare dunque?
“Non voglio fare torto a nessuno di loro, perché siamo tutti Audacini e perché li ho visti crescere con la divisa biancoazzurra, ma se mi si chiede di citarne uno in particolare tra i tanti, per il privilegio che ho avuto nell’accompagnarlo come allenatore nella sua crescita audacina e quindi conoscendo le sue doti non solo tecniche ma anche per quanto riguarda l’impegno, la serietà e la passione che lo accomunano a Chaka e Drissa, allora il nome è quello di Matteo Olivieri, classe 2004, che attualmente fa parte della rosa degli Allievi Nazionali U17”.

Tanti giocatori dell'Audace in ottica Parma, per una società che è un punto di riferimento in provincia. Quali sono i progetti futuri?
"Nell’ultimo biennio abbiamo sviluppato una forte progettualità sia in ambito sportivo che sociale. L’U.S. Audace, che conta oggi oltre 400 tesserati suddivisi tra l’Attività di Base e il Settore Giovanile e Scolastico, è riconosciuta come Scuola Calcio di Élite ed oltre ad un importante progetto tecnico incentrato sulla qualità della formazione dello staff e la crescita tecnica e motoria dei gruppi squadra nelle varie fasi della progressione sportiva, sviluppa una sempre maggiore attenzione agli aspetti etici rappresentandoli quotidianamente nei valori dell’Audacino. Tante sono le attività che ci vedono coinvolti come il Camp BiancoAzzurro 2021 che, dopo il successo dello scorso anno in cui abbiamo contato oltre 700 presenze seppur realizzandolo nelle condizioni di ripresa post prima ondata pandemica, a partire dal prossimo 7 Giugno per 8 settimane accompagnerà bimbi e ragazzi in un’importante esperienza sportiva, ludica e sociale nella cornice del nostro impianto all’interno del Parco Ferrari a Parma".


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