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Si riparte da qui: i problemi restano, ma s'intravede la luce. In attesa del mercato, è importante rimanere attaccati alle prime posizioni

di Vito Aulenti

Chi si aspettava un Parma scintillante nella gara di ieri contro il Como sarà rimasto deluso. Era però più che prevedibile che i tanti problemi della squadra non potessero svanire all'improvviso con un colpo di bacchetta magica. Neanche l'esperto Beppe Iachini, maestro di rinascite e rimonte epiche, può far miracoli: ci vorrà del tempo e tanto lavoro prima di poter finalmente vedere un Parma a immagine e somiglianza del tecnico ex Fiorentina. Le difficoltà, dunque, restano e probabilmente non potranno essere superate nel giro di qualche giorno. Ma dopo la prova di ieri sera si inizia a respirare un'aria nuova.

Già nel leggere l'undici iniziale, in molti avranno esultato. Non tanto per la scelta degli uomini, quanto per il fatto di vedere finalmente ognuno nel proprio ruolo naturale. E che sollievo poi poter vedere all'opera un centrocampo a tre, una vera novità. Con Vazquez liberato dai compiti difensivi, e pronto a sprigionare la sua classe sulla trequarti, ovvero laddove può essere più determinante. Poi arriva il fischio d'inizio ed emergono, puntualissimi, i limiti di Juric (che ingenuità su Gliozzi!) e compagni. Ma allo stesso tempo s'intravede un atteggiamento più battagliero, meno arrendevole: prova ne è l'infuocato forcing finale, culminato col gol Inglese (altra splendida notizia) e con la doppia clamorosa occasione avuta in pieno recupero con cui si sarebbe potuto addirittura vincere la partita. Certo, le lacune e le carenze della rosa a disposizione di Iachini sono ormai evidenti a tutti, ma in attesa che riapra il mercato, sarà fondamentale acquisire sempre più certezze e fiducia, e cercare - con le unghie e con i denti - di rimanere attaccati il più possibile alle posizioni che contano.


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