.

L'ottobre della svolta rimane pur sempre... ottobre. In B conta la continuità, fondamentale la ritrovata solidità

di Simone Lorini

Terza vittoria in otto giorni, titolo di "squadra più in forma del campionato", attacco e difesa ritrovati e l'impressione che questo finale di ottobre abbia segnato una svolta, una sorta di spartiacque tra il vecchio Parma della Lega Pro e il nuovo, formato Serie B. Ma ottobre rimane pur sempre... ottobre: tradotto, alla fine del campionato mancano novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio. Leggendolo e dicendolo a voce alta ci si renderà conto che è tanto, tantissimo. Bene il filotto di vittorie, bene il secondo posto, bene il punto di distacco dalla prima della classe, ma ricordiamoci che la fine è lontana, che i periodi di affanno ci saranno ancora e che quanto abbiamo passato nei quaranta giorni prima della settimana appena trascorsa, non va dimenticato, anzi. 

Contro l'Avellino, per la prima volta a secco dopo undici giornate sempre in gol, ho ritrovato una sensazione di solidità che avevo ravvisato per gran parte della partita contro l'Entella, per tutta la sfida di Foggia e parzialmente nelle prime due sfide di campionato, ma in tono minore. Lo stesso Foggia è andato a vincere 4-1 a Vercelli ieri, dimostrando che nello 0-3 dello Zaccheria c'erano tanti tanti meriti del Parma. Merito sicuramente di una condizione in grande crescita, di un modulo che dà più certezze dal punto di vista difensivo, di un centrocampo che ha trovato grande equilibrio grazie alla presenza di Munari e alla condizione super di uno Scozzarella diventato assolutamente insostituibile in fase di costruzione ma non solo. Una solidità fondamentale per guardare lontano, senza dimenticarsi di una continuità che è l'ingrediente principale per una B ad alto livello (Palermo insegna). 


Altre notizie
PUBBLICITÀ