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L'arrivo di Kucka e i dolorosi addii. Per il Parma la salvezza sarà solo il primo (fondamentale) tassello

di Simone Lorini

A meno di impronosticabili sorprese, il primo acquisto del 2019 del Parma sarà il centrocampista slovacco Juraj Kucka, un rinforzo sicuramente di spessore, che ha costretto il Parma ad uno sforzo davvero importante per cartellino e ingaggio, l'ennesima sensibile testimonianza di come i crociati non abbiano nessuna intenzione di frequentare il club del saliscendi dalla Serie A (in questo momento frequentato da Frosinone, Empoli, Chievo e SPAL) ma piuttosto di puntare ad un consolidamento nel tempo in massima serie, che naturalmente non potrà mai e poi mai prescindere dal raggiungimento dell'obiettivo principale, la salvezza sul campo e se possibile anticipata. E se l'arrivo del centrocampista difficilmente sarà l'ultimo, l'attenzione del club andrà anche focalizzata a medio termine, inserendo in squadra qualche tassello inferiori ai tre anni e con un contratto che vada oltre giugno prossimo. Per arrivare a questo però, servirà un cospicuo numero di partenze. 

CAPITOLO ADDII - In questo momento, fatta eccezione per Deiola, il giro di addii è forzatamente bloccato: la situazione economica della Serie B non è florida e la caratura dei giocatori in uscita (Calaiò, Ceravolo, Munari, Baraye, lo stesso Dezi che però vorrebbe rimanere) costringe a uno sforzo economico importante, che ovviamente tutti cercano di minimizzare. In questo senso l'allungamento del mercato non ha certo fatto il gioco del Parma, il quale avrebbe bisogno di cedere e parecchio prima di muoversi in entrata, ma che ad oggi è costretto ad aspettare che i top club di cadetteria decidano di muoversi, cededendo qualche over e ritardando i nuovi ingressi il più tardi possibile, facendo pagare così al Parma tutto o quasi lo stipendio di gennaio. E se il Benevento sembra essersi ritirato dalla corsa a Dezi e Ceravolo, c'è da scommettere che la parola "fine" sulla trattativa è ancora molto lontana dall'essere scritta. 


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