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Il carbone del 2020 non intacca il rendimento del 2019: da Bergamo torniamo con poche buone notizie, ma lunedì sarà un'altra storia

di Simone Lorini

Che la trasferta di Bergamo fosse una delle più complicate dell'anno, specie con la situazione offensiva che il Parma si ritrova, non era un mistero. Un conto però è arrivare alla gara consapevoli del differenziale di forza, un altro è concedere all'avversario una ventina di tiri pericolosi e ben cinque gol, senza mai andare al tiro a nostra volta. Le parole di D'Aversa post-partita però hanno mostrato una squadra, e quelle di Faggiano una società, molto incazzata (per usare la stessa parola del tecnico) e vogliosa di rifarsi il prima possibile, leggasi Parma-Lecce di lunedì prossimo. Allo stesso tempo, per chi pecca di critica eccessiva, giova ricordare la classifica, che vede il Parma ancora settimo.

Capitolo mercato: sicuri che sia Kurtic la prima necessità di questa squadra? L'investimento su un nuovo over 30 non sembra in linea coi principi enunciati nella stesura del bilancio e del piano triennali, ma soprattutto non mi pare che sia un centrocampista l'esigenza primaria della squadra in questo momento. Fatta salva la posizione del centravanti, che speriamo si giochino Inglese e Cornelius a breve, avrei visto sicuramente di buon occhio un investimento su un attaccante esterno, vista la persistenza nel non considerare Siligardi e la fragilità evidenziata da Gervinho, ma anche su un difensore. Il reparto arretrato è sempre stato quello più corto e c'è l'esigenza di un investimento di un certo livello specie tra i centrali, un ruolo che da troppe sessioni non viene ritoccato. 


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