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Gli infortuni di Mihaila e Ansaldi confermano le mie perplessità sul mercato. Ora sotto con l'Ascoli: più che la formazione conterà la personalità

di Giuseppe Emanuele Frisone

Questa è una settimana piena di temi interessanti in casa Parma, con molti spunti su cui riflettere. Parto dall'inopinata sconfitta casalinga con la Ternana: dovendo ridurre all'osso la mia analisi, direi che il Parma è stato semplicemente presuntuoso e ha sottovalutato l'avversario. I rossoverdi avevano infatti molte assenze, tanto che Cristiano Lucarelli, allenatore dalla vocazione offensiva, ha scelto di coprirsi sin dal primo minuto. Nel primo tempo il Parma ha dominato, riuscendo anche ad andare a segno con Delprato, ma non è riuscito a chiudere la gara. Nella ripresa la Ternana ha cambiato volto: forse i crociati non se lo aspettavano, forse pensavano di avere già la partita in pugno, forse sono calati alla distanza. Magari tutte e tre le cose insieme. Fatto sta che, rose alla mano, era molto difficile pensare che il Parma potesse perdere tra le mura amiche contro una Ternana fortemente rimaneggiata in attacco, che è il reparto più interessante delle Fere. Qualcuno ha criticato i cambi di mister Pecchia, ma credo che il problema sia più mentale, anche perché mi sembra decisamente ingeneroso addossare all'ingresso di Sohm le cause della sconfitta (pure perché il cambio è stato richiesto da Juric).

Secondo tema: gli infortuni di Mihaila e Ansaldi rappresentano due pessime notizie, che però non arrivano così inaspettate. L'assenza di Mihaila toglie molta imprevedibilità là davanti al Parma, aspetto che lo stesso Cristiano Lucarelli ha fatto notare nell'intervista post-partita. Anche l'infortunio di Ansaldi non è da meno, visto che l'argentino garantisce una grande quantità di cross. Questa situazione, però, conferma le perplessità che avevo alla chiusura del mercato: personalmente ho visto molta confusione, visto che per mesi si è dichiarato che la priorità fosse un esterno offensivo. Si è scelto invece di prendere uno svincolato come Ansaldi che, per quanto nome piuttosto importante, ha quasi 36 anni e non ha svolto la preparazione estiva; oltretutto parliamo più di un terzino/fluidificante che di un esterno offensivo, il che significa che si è preso un giocatore per adattarlo in un'altra posizione. Si capisce come si parli di un profilo totalmente diverso rispetto a quel Luca Zanimacchia di cui si era tanto parlato sul mercato. Inoltre, Mihaila ha una storia di infortuni (complice la pubalgia) che non lasciava totalmente sereni: forse sarebbe stato più opportuno andare a prendere un profilo che offrisse altre garanzie fisiche. Questo a prescindere dal valore di Ansaldi che non sto discutendo affatto come calciatore. Aggiungiamoci il problema di Bernabé, il fatto che Charpentier sia ancora fuori, il ritardo di condizione di Tutino, il rodaggio di Benedyczak in un nuovo ruolo, e si capisce come il reparto offensivo del Parma in questo momento sia più fragile di quanto ci si aspettasse.

In tutto questo, a Parma è arrivato Julien Fournier come nuovo Managing Director Sport. Personalmente continuo a non capire perché si sia scelto di prendere il sostituto di Javier Ribalta a mercato concluso, visto che le conoscenze di Fournier sarebbero state utilissime e forse sarebbero servite anche a compiere decisioni diverse sul mercato. Ma tant'è. La sua aggiunta, comunque, è sempre da considerare nell'alveo di una società con una mentalità internazionale, che intende allargare il proprio sguardo d'insieme e non limitarsi all'Italia. Posso capire le perplessità relative al fatto che Fournier non abbia mai lavorato in Italia, ma il suo curriculum mostra un Nizza portato stabilmente a competere nelle zone alte della classifica, nonché un'ottima capacità di rivendere i giocatori (e il Parma ne sa qualcosa visto che fu il Nizza di Fournier a cedere Cyprien ai crociati). Ho menzionato il verbo "competere" non a caso perché pare sia una delle parole chiave preferite di Fournier: dopo tanti dirigenti passati negli anni della presidenza Krause, non possiamo fare altro che augurarci che sia l'uomo giusto, anche perché la piazza merita ben altro che un'anonima posizione di metà classifica in Serie B e questo va detto a chiare lettere, soprattutto dopo due anni di delusioni continue.

Chiudo con uno sguardo alla partita con l'Ascoli di domani e riallacciandomi alla gara persa con la Ternana. Come detto, ci saranno sicuramente diverse assenze, ma questo non può e non deve diventare un alibi. Non è tanto importante chi scenderà in campo o quale sarà il modulo che vedremo contro i bianconeri: serve però una prova di spessore a livello di personalità, cioè quello che è mancato con i rossoverdi. Mi auguro che la sconfitta con le Fere sia servita da lezione: in Serie B serve essere sempre cattivi e stare sul pezzo, altrimenti rischi di sottovalutare l'avversario e finisci per perdere anche contro una squadra fortemente rimaneggiata. Che sia da monito non solo per la gara con l'Ascoli, ma anche per il prosieguo del campionato.


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