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Cosa manca a questo Parma?

di Rocco Azzali

È stato un rientro dalla sosta un po' sottotono quello del Parma, almeno sotto l'aspetto dei risultati. Il ko contro il Modena ed il punto di Cagliari non possono bastare ad una tifoseria che si augura questo possa davvero essere l'anno buono per tornare in Serie A. La squadra vista sinora ha manifestato parecchie contraddizioni lungo il percorso svolto da inizio stagione: per certi versi ha finalmente dimostrato di avere una propria identità e di seguire la filosofia di un allenatore con le idee chiare, ma in più situazioni si sono verificati blackout difficili da interpretare. Se da un lato questo gruppo ha fatto vedere di avere le carte in regola per giocarsela con chiunque, dall'altro ha peccato già alcune volte di discontinuità. Quindi, cosa manca davvero a questo Parma?

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Il calcio non è una scienza ben precisa ed ognuno ha una propria visione delle cose nei vari temi di dibattito che si sono creati nell'ultimo periodo nell'universo crociato. Dai dubbi sul ruolo che deve ricoprire Vazquez al rendimento altalenante dei due rumeni, passando per un Bernabé non al top fino a tornare a constatare che Inglese non è un bomber da 20 reti a campionato. Inoltre, già ci si interroga su quelli che dovranno essere i rinforzi di gennaio: meglio un esterno o un attaccante? Insomma, una marea di interrogativi che difficilmente troveranno una soluzione univoca che metta d'accordo tutti. Solo Pecchia potrà rispondere sul campo attraverso le sue scelte e risolvere tutti i dubbi sollevati dalla critica.

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Comunque, guardando le cose da un'altra prospettiva e con un pizzico di positività, il Parma è 4° in classifica, a 6 punti dal secondo posto, e giovedì almeno una tra Frosinone e Reggina lascerà qualcosa per strada. Inoltre, se facciamo un parallelismo con la Cremonese '21/'22, dopo 15 giornate aveva gli stessi punti della formazione ducale oggi. Altro dato in linea con i grigiorossi dello scorso anno è la prolificità dell'attacco: entrambi si collocano al 6° posto nei rispettivi campionati, a parità di gare. Vero, al Parma manca un bomber - così come alla Cremonese di Pecchia - , ma in compenso può vantare una cooperativa del gol, con 11 crociati a segno finora: solo la Reggina con 12 ha fatto meglio. Senza considerare poi le innumerevoli defezioni che hanno decimato l'organico ed ora, nonostante la maggior parte degli infortunati siano stati recuperati, serve comunque del tempo per reinserire al meglio le pedine nella scacchiera.  

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Dando un colpo al cerchio ed uno alla botte, è lecito attendersi di più da questa squadra, perché ha dimostrato di poter fare molto meglio di quanto visto nei momenti di défaillance. Per cui, se i problemi sono la mancanza di continuità e di attenzione in certi frangenti, si può e si deve lavorare per migliorare anche questi aspetti. Con la consapevolezza che, limate alcune pecche, il Parma può puntare in alto.

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