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Con la Roma si chiude un lungo ciclo con cinque partite in venti giorni: le difficoltà ci sono ma è nei momenti più duri che il Parma ha dato il meglio

di Niccolò Pasta

Ci siamo. Domani si chiude un tour de force iniziato venti giorni fa con la partita del Tardini contro il Genoa. Finì 5-1, ce lo ricordiamo tutti, con la tripletta di Cornelius e la prima volta in A di Kulusevski, insieme al gol di Gervinho. Da quella partita però è partito il dramma infortuni iniziato da Bruno Alves e concluso (si spera) con Karamoh contro la Fiorentina.

Sono ventuno i crociati convocati da D’Aversa per la Roma, quasi un lusso se si pensa ai diciassette contro Verona e Inter. Tornano arruolabili Cornelius e Gagliolo oltre a Bruno Alves, che però partirà dalla panchina e non verrà utilizzato se non necessario. Si rivede anche Vincent Laurini, ai box da Parma-Torino a seguito di un duro colpo subito alla testa e a un successivo problema alla spalla.

Non ci nascondiamo: domani sarà durissima. La Roma è terza in classifica, nonostante i tanti infortuni Fonseca è stato bravo a dare equilibrio a una rosa comunque forte e a recuperare chi sembrava sul viale del tramonto come Pastore. Non illuda la sconfitta di Gladbach di giovedì sera: i giallorossi saranno agguerriti.

C’è una frase che mi ha colpito della conferenza di D’Aversa di oggi: “Nelle difficoltà questa squadra tira sempre fuori il meglio”. E’ vero. A San Siro contro un’Inter lanciata dall’idea del sorpasso sulla Juve, nonostante l’emergenza si è usciti con un punto e una grande gara, stessa cosa contro la Fiorentina. Con il Sassuolo, dopo le sconfitte contro Lazio e Cagliari arrivarono tre punti, bissati contro il Torino tre giorni più tardi.

Con la giusta attenzione e con l’animus pugnandi che ha sempre contraddistinto la squadra di D’Aversa uscire con qualche punto dal match di domani non è pura utopia: per scoprirlo appuntamento a domani, ore 18.00, stadio Tardini.


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